LEGITTIMA DIFESA, PANSINI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE FORENSE): ECCESSIVO CLAMORE, SI MINA LA FIDUCIA DEI CITTADINI NELLE GARANZIE DEL NOSTRO SISTEMA GIUDIZIARIO. INTERVENTO E INTERPRETAZIONE DEL MAGISTRATO SEMPRE PRESENTI. LE NORME APPENA APPROVATE NON IMMUNI DA PROFILI DI INCOSTITUZIONALITÀ

“Riteniamo sia giusto far sapere ai cittadini italiani che da domani sparare ad un estraneo introdottosi nella loro proprietà comporterà sempre e comunque l’intervento del magistrato e che la riforma della legittima difesa oggi approvata, non immune da profili di incostituzionalità, riduce solo in apparenza l’ambito dell’interpretazione riservata al singolo magistrato, che dovrà occuparsi di  accertare o escludere la punibilità dei reato  in sede cognitiva. Il rischio dunque di un aumento del ricorso alla forza da parte del privato cittadino risiede nell’eccessivo clamore che ha accompagnato questa misura di legge e non certo per rispondere a un’emergenza che tale non è.

Come è noto, i processi che ricadono in questa fattispecie sono un numero veramente esiguo e comunque l’introduzione dei cosiddetti automatismi non garantisce la certezza del diritto in concreto e non consente di scongiurare il pericolo di superare i dubbi interpretativi emersi in passato e che la riforma aveva l’intendimento di evitare”.

Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini, in merito all’odierna approvazione definitiva, in Senato, della legge sulla legittima difesa.

“L’amministrazione della giustizia deve sempre rifuggire da spettacolarizzazione, clamori e iperboli: si è utilizzato strumentalmente il tema della legittima difesa, scatenando un dibattito da tifoseria, che rischia di minare la fiducia nelle garanzie che il nostro sistema giudiziario accorda a tutte le persone e a tutti i cittadini sino al pronunciamento di una sentenza” – conclude Pansini.

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