Poche parole per una riflessione sulle notizie di un’ennesima ipotesi di riforma della giustizia, e sui giudizi di valore ad essa in parte sottesi, sulle parti che pretendono di conoscere la motivazione delle decisioni, e sugli avvocati che introducono liti pretestuose allungando il processo.
La sintesi è che il livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali del cittadino sembra in ulteriore discesa anche nel settore giustizia, conferendo nuovi poteri al giudice, e nuovi obblighi alle parti.
In paricolare lascia perplessi che la motivazione di un provvedimento giudiziale – a differenza di quelli costituzionali, legislativi ed amministrativi – possa essere eventuale ed a pagamento, quasicché fosse un accessorio di lusso.
Ed anche la c.d. responsabilizzazione dei difensori non è sul piano professionale, ma su quello patrimoniale, in solido con i propri assistiti in caso di ritenuta temerarietà.
Occorrerà vigilare sulla legge delega e sull’eserizio della delega!