“Potrebbero essere unioni civili costose per i cittadini, se il Parlamento approverà il DDL “Cirinnà” con la formulazione attuale che prevede che solo i notai possano stipulare e registrare i contratti di convivenza. E’ paradossale che nel momento in cui il Paese si appresta a imprimere un cambiamento alla società, con la necessità di tutelare in maniera stringente il diritto alla protezione della vita privata e famigliare delle coppie di fatto, ci si muova dal punto di vista giuridico su posizioni di retroguardia, escludendo la categoria degli avvocati dai soggetti incaricati di registrare i contratti di convivenza. Il Parlamento allarghi all’Avvocatura i compiti di stipula del contratto di convivenza, nel segno della vocazione professionale di tutela dei diritti civili”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.
“Non solo l’Avvocato riveste un insostituibile ruolo nella tutela dei diritti di ogni cittadino, ma – continua Pansini – rappresenta anche un ‘tutore’ del valore dell’uguaglianza di fronte alla legge. E dal punto di vista professionale l’avvocato ha, senza ombra di dubbio, tutte le competenze necessarie per accompagnare le coppie di cittadini che decidono di normare dal punto di vista legale la loro convivenza”
“L’auspicio è dunque che il Parlamento modifichi il ddl Cirinnà, e si adoperi per offrire ai cittadini un’offerta di servizi professionali più ampia” – conclude Pansini.