DDL CONCORRENZA; ANF: AVVOCATURA E CITTADINI DELUSI DA STRALCIO TRASFERIMENTI IMMOBILIARI. AVVOCATI PROFESSIONISTI QUALIFICATI COME NOTAI , ALLARGARE COMPETENZE PER DARE PIU’ EFFICIENZA AL MERCATO DEI SERVIZI. L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO, CON LE SOCIETÀ, PUÒ ULTERIORMENTE MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLE PRESTAZIONI

casa“Gli avvocati e i cittadini non possono certamente ritenersi soddisfatti della piega che ha preso il ddl concorrenza durante il passaggio parlamentare nelle commissioni alla Camera. Lo stralcio dell’art. 28, che prevedeva l’estensione agli avvocati delle autentiche per il trasferimento degli immobili sotto i 100mila euro, ha sbattuto la porta in faccia al concetto della competitività del Paese. Una previsione per nulla estemporanea ma nella giusta direzione della vera concorrenza e della qualità dei servizi che inspiegabilmente è venuta meno, vigileremo quindi sui lavori della Camera che riprendono oggi e su quelli successivi al Senato dove è auspicabile correggere alcune misure del tutto anacronistiche”.

Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.

“ANF – continua Pansini –  è riuscita a scuotere le anime e le coscienze dell’Avvocatura sul ddl concorrenza, ma occorre maggiore incisività affinchè le misure siano di reale apertura, ponendo al centro non gli interessi di questa o quella categoria, ma le esigenze del cittadino e di una società moderna ed efficiente. In questa ottica non è più pensabile che vi siano ancora resistenze e retaggi di sistemi antiquati: non si tratta di contrapporre una categoria professionale ad un’altra ma di assicurare al cittadino e al cliente attività e prestazioni che possono essere svolte anche dall’avvocato, con riduzione di tempi e costi e con identiche tutele e pari sicurezza”.

“Parliamo infatti di categorie di professionisti entrambe altamente qualificate, e anzi – aggiunge Pansini – l’efficienza e la qualità delle prestazioni dell’avvocato possono crescere in futuro ulteriormente grazie ad un’organizzazione del lavoro più moderna. Per questo l’introduzione delle società di capitali, con le tutele già evidenziate dalla Commissione Giustizia della Camera, costituisce un’opportunità per gli avvocati che non può essere rinviata ulteriormente con la reintroduzione della delega al governo in materia”.

“L’Avvocatura si è messa in gioco per essere una professione che sia anche motore di sviluppo, sarebbe inconcepibile che la politica non cogliesse questa opportunità” – conclude Pansini.

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