“Il ddl concorrenza incappa nel suo iter parlamentare in una battuta d’arresto. Il parere della Commissione Giustizia della Camera sul ddl per quanto attiene l’apertura dei servizi professionali denota poco coraggio ed é ispirato da una visione assai conservatrice e poco moderna dell’avvocatura: ancora una volta si fa un passo indietro rispetto alle previsioni, e si chiede di cancellare l’articolo che prevede l’estensione agli avvocati delle autentiche per il trasferimento degli immobili sotto i 100mila euro. Se così fosse non si renderebbe un buon servizio ai cittadini”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.
“Gli avvocati –continua Pansini – da sempre autenticano le sottoscrizioni dei loro assistiti sulle procure alle liti anche in processi milionari, certificano la conformità delle copie degli atti che notificano in proprio e, di recente, anche la conformità degli atti digitali nel processo telematico. É possibile, e necessario, allargare la platea dei soggetti abilitati a certe attività”.
“Positivo – aggiunge Pansini – è quanto prevede il parere della Commissione in materia di materia di società di capitale, in quanto si recepiscono le osservazioni formulate in sede di audizione da ANF: i limiti per la presenza dei soci di capitale, che non devono detenere più di un terzo del capitale sociale, la necessità che la governance sia affidata ai soci professionisti e che vi sia massima trasparenza nell’individuazione del socio di investimento, evidenziandone al contempo le criticità sul piano fiscale e previdenziale. Ma anche qui si rischia di vanificare la portata positiva della norma, perchè la proposta di soppressione dell’art. 4bis, e la reintroduzione della delega al governo costituiscono un passo indietro che pone l’avvocatura non al passo coi tempi, svantaggiandola rispetto ad altre categorie professionali”.
“L’auspicio è che nel proseguimento del suo iter parlamentare il Ddl concorrenza non venga stravolto nei suoi aspetti più qualificanti, e che le misure che investono l’attività dell’avvocatura siano realmente utili ad un sistema di giustizia moderno, rispondente alle esigenze del cittadino e della società reale” – conclude Pansini.