“Nelle ultime due settimane il governo cinese ha fermato più di 200 avvocati e attivisti per i diritti umani con l’accusa di eversione e truffa. Non possiamo che esprimere solidarietà e vicinanza ai nostri colleghi che in condizioni difficili difendono i diritti dei cittadini.
In Cina, come purtroppo già accaduto in Turchia e in altri Paesi, i governi non pienamente democratici hanno sempre temuto il ruolo degli avvocati, che per cultura e capacità sanno guidare la sensibilità politica di quella parte del Paese che si batte per il rispetto dei diritti umani.
Negli ultimi 10 anni il numero di avvocati che si occupano di diritti umani in Cina è cresciuto notevolmente, pur rimanendo numericamente basso: da qualche dozzina ai circa 300 oggi.
Il fatto che il governo cinese si senta minacciato da questi relativamente pochi professionisti è sintomatico della forza del diritto e della legge.
Gli avvocati interpretano un ruolo fondamentale, perché guidano processi sociali coraggiosi, esponendosi in prima persona.
E questo può avvenire in ogni paese dove ci sono diritti da affermare. Anche nel nostro Paese”.
Lo dichiara il segretario dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.