GIUSTIZIA; PANSINI (ANF): IN ITALIA SI STRANGOLA DIRITTO ALLA GIUSTIZIA DEI CITTADINI. DA GOVERNO RISPOSTE NON ADEGUAte
“In Italia il diritto alla giustizia dei cittadini è strangolato. Lo ha ben evidenziato il Ministro Bonafede nella sua relazione durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, affermando che negli ultimi due anni il 30,7% della popolazione ha rinunciato ad intraprendere un’azione giudiziaria volta a far valere un proprio diritto, e che 7 italiani su 10 pensano che sistema giudiziario non garantisca la tutela di diritti fondamentali dell’individuo.
Stupisce che però la ricetta del Governo, invece di individuare quali siano le reali cause di tale stato delle cose, compreso l’eccessivo costo previsto per l’accesso alla giustizia, sia quella di combattere la dilatazione dell’attività istruttoria nei processi civili trattati con rito ordinario, senza tener conto che da sempre il collo di bottiglia dei procedimenti civili pendenti è rappresentato dal numero delle cause in corte d’appello e in Cassazione e dalla durata di dette cause oltre i limiti previsti dalla legge Pinto”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.
“Occorrerebbe tener conto di questi dati e al tempo stesso – continua Pansini – tenere un approccio ai mali della Giustizia fondato anche su una diversa e migliore organizzazione del lavoro dei magistrati.
Preoccupa che nel processo civile con l’annunciata legge delega vi sia una compressione dei diritti delle parti, con una dilatazione dei poteri del giudice. Nel corso degli anni abbiamo assistito a riforme che a ben vedere riformavano ben poco, dunque se si vuole imprimere una svolta alla giustizia italiana occorrono una massima condivisione delle idee di fondo e la rinuncia ad interventi spot che non tengono conto delle reali necessità del sistema giustizia”.
“L’avvocatura dal proprio canto non deve rinunciare al suo contributo, non accettando compromessi sul rispetto dei valori del diritto, privilegiando sempre e solo il linguaggio leale dei contenuti e il rispetto delle regole, tanto che si parli al di fuori quanto all’interno della categoria” – conclude Pansini.