GIUSTIZIA: PROCESSO CIVILE IN GAZZETTA. DI MARCO (ASS. NAZ. FORENSE-ANF): SUI DECRETI LEGISLATIVI CI SIA CONFRONTO CON AVVOCATURA. DIALOGO, E ANCORA DIALOGO.

“Sotto l’albero di Natale 2021 la delega, sotto quello 2022 i decreti legislativi ed attuativi per il riassetto formale e sostanziale del processo civile. In mezzo una fase molto delicata, quella del recupero del confronto tra la politica e l’avvocatura sul futuro della Giustizia civile. Sempre ben accetti gli “obiettivi di semplificazione, speditezza e razionalizzazione”, ma sempre rispettando la garanzia del contraddittorio. Si apre dunque ora, essendo stato pubblicato il provvedimento in Gazzetta, la fase degli schemi dei decreti legislativi, adottati su proposta del Ministro della Giustizia di concerto con il Ministro dell’Economia e con il Ministro per l’innovazione tecnologica, che saranno poi trasmessi alle Camere per il parere delle Commissioni competenti”. Lo dichiara il Segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Giampaolo Di Marco che sottolinea: “Nella formazione e stesura dei testi auspichiamo che vi sia ascolto e confronto con l’avvocatura e con tutti gli operatori della Giustizia, per consegnare al Paese un insieme di misure realmente utili al funzionamento della macchina giudiziaria e rispettose dei diritti dei cittadini”.

“Da molti troppi anni ci si lamenta dei procedimenti pendenti – continua Di Marco – ma le misure adottate sino ad ora non hanno inciso sui numeri, se non in maniera marginale, ma solo sul metodo di svolgimento dell’attività, marginalizzando e/o talvolta eliminando il confronto processuale, ma anche di politica legislativa. È il momento di aprire le Commissioni che elaborano i testi che incidono sul sistema Giustizia alla partecipazione dell’avvocatura in un confronto competente e utile al sistema stesso. Serve intervenire sulle infrastrutture, soprattutto digitali cercando di uniformare i diversi sistemi telematici a favore dell’esigenza di chiarezza e certezza che l’Europa ci chiede”.

“I precedenti interventi legislativi non hanno ottenuto l’effetto sperato, comportando solo un aumento dei costi dei procedimenti giudiziari, rendendo di fatto l’accesso alla giustizia sempre più un privilegio per pochi, con onerosi contributi da versare per dare inizio a un contenzioso. Si lavori adeguatamente – dice Di Marco – sulla dimensione stragiudiziale della soluzione delle controversie. Deve essere sempre chiaro che le soluzioni alternative sono utili se trovano di seguito un processo che funziona”.

“Se in sede di confronto sui testi dei decreti da approvare si introdurranno correttivi alla riforma si renderà un servizio al Paese, altrimenti siamo certi che sarà l’ennesima riforma annunciata con clamore, e che l’Italia sarà ancora la Cenerentola d’Europa in materia di giustizia civile” – conclude Di Marco.

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