Lettera dell’avv. Pansini (Sindacato avvocati Bari) al presidente dell’Oua Marino

palazzo-di-giustizia-bariCaro Presidente,
le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziarie presso le Corti d’Appello si sono concluse da poco e in queste poche righe non vi è nemmeno la passione e l’impeto che normalmente caratterizzano una qualsiasi reazione a caldo.
Sicuramente perché tutto, o quasi tutto, era prevedibile.
La Conferenza di Napoli della settimana scorsa si è conclusa con l’entusiasmo dei suoi organizzatori e con un deliberato (quello del 16.1.2014) nel quale sono state indicate le azioni politiche individuate e da assumere, anche con riferimento alla successiva inaugurazione dell’anno giudiziario.
Da quanto ci consta, pochi sono stati i casi in cui gli Avvocati, i Presidenti dei COA circondariali e i delegati OUA hanno abbandonato l’aula in segno di protesta; pochi, risultano i casi, in cui i Presidenti dei COA hanno letto pubblicamente il documento OUA.
La proclamazione dello stato di agitazione permanente darà meno frutti, al pari delle giornate di sciopero indette.
Tutto questo per prendere atto, ove vi fosse bisogno di una presa d’atto, che l’OUA ha perso la sua autorevolezza anche, e definitivamente, dinanzi agli ordini forensi territoriali.
Sicuramente Ti sarai accorto che in occasione della tavola rotonda dell’ultimo giorno esponenti delle unioni regionali e dei COA circondariali hanno affermato che la nuova legge professionale attribuisce loro la rappresentanza politica dell’Avvocatura.
Ti sarai anche accorto che dal Congresso di Bari nessuno ha mai speso una parola a favore o contro l’Organismo Unitario, non perché ineccepibile sia stato il suo operare quanto piuttosto per l’inesistenza di qualsivoglia iniziativa.
E l’Organismo Unitario sterile di questo ultimo anno non solo ha consentito al legislatore di adottare provvedimento in danno della giurisdizione, del cittadino e dell’Avvocatura senza un contraddittore forte e autorevole, ma ha lasciato spazio a chi, indisturbato, emana i regolamenti di attuazione della L. 247/12 e a chi, conscio dell’impoverimento del ruolo dei COA deriva dalla nuova legge professionale, a Napoli ha rivendicato ruolo e funzioni che invece spettano alla Tua persona, nella qualità di presidente dell’OUA.
L’assenza dell’OUA in quest’ultimo anno ha permesso e permette a soggetti istituzionali nazionali e locali di prenotare e occupare per il futuro spazi e prerogative che la legge professionale non gli attribuisce. Anzi, l’assenza, oggi, di un OUA attento e lungimirante non sarà in grado di sopportare l’impegno necessario perché il Congresso Nazionale previso dall’art. 39 della L. 247/12 sia effettivamente la massime assise democratica dell’Avvocatura e non un terreno di conquista a vantaggio di pochi.
Ci duole dirlo, ma questo è stato l’annus horribilis dell’OUA. È stato, in assoluto, il peggior anno dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, dalla sua nascita ad oggi.
Non si mette in discussione la rispettabilità e la professionalità dei Colleghi che sono stati chiamati a far parte dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura.
La riflessione è solo politica. Ed è impietosa.
Era sufficiente dare attuazione e chiedere il rispetto delle mozioni congressuali approvate a Bari nel novembre del 2012
Ma l’OUA ha preferito essere autoreferenziale, non rispettoso dell’etichetta e dei rapporti con le associazioni e con le istituzioni forensi, per nulla sensibile ai repentini cambiamenti della realtà sociale e dell’Avvocatura, incapace di organizzarsi anche al suo interno.
La Conferenza di Napoli è stata una rappresentazione di facciata, destinata a celare, malamente, il male incurabile che affligge l’Organismo Unitario. E, forse, ha rappresentato anche il timido tentativo di legittimarsi e giustificare, in occasione del prossimo congresso di Venezia o anche prima, la proroga del mandato in attesa della nascita dell’organismo previsto dall’art. 39 della L. 247/12.
L’attuale Organismo Unitario dell’Avvocatura sino ad oggi si è contraddistinto, per manifesta incapacità ed inesperienza del suo presidente, della giunta e di una larghissima parte dell’assemblea dei delegati, per la totale assenza di un’elaborazione politica e di contenuto e di un’azione rapida ed efficace.
Il Sindacato Avvocati di Bari e l’ANF, alla quale la nostra associazione aderisce, hanno sempre sostenuto l’OUA, anche criticandola, consapevoli della necessità di una voce unica, forte ed autorevole, luogo di sintesi delle idee e dei sentimenti provenienti dal mondo istituzionale e associativo.
Il re oggi è nudo. Ed è ben poca cosa.
Allora, Presidente, faccia qualcosa! Si spenda! Giri l’Italia e vada a conoscere tutti quei Colleghi che non hanno fiducia alcuna nelle istituzioni forensi e avvertono il bisogno di sentirsi rappresentati! Si conquisti la loro fiducia acquisendo autorevolezza ai loro occhi e, conseguentemente, agli occhi della politica e delle altre componenti dell’Avvocatura!
Il tempo a disposizione è poco. Non si renda complice del de profundis dell’OUA!!!
Le porgiamo i nostri migliori saluti.
Sindacato Avvocati Bari
Il Segretario
Luigi Pansini

bari_2014 1 25 OUA

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