OCCUPAZIONI ABUSIVE; DI MARCO (ASS. NAZ. FORENSE): M5S NON VUOLE PRESENZA AVVOCATO PER DIFENDERE DIRITTO ALL’ABITAZIONE? FENOMENO COMPLESSO E GRAVE NON SI AFFRONTA CON ECCESSO DI AUTORITA’

“Il fenomeno delle occupazioni abusive delle abitazioni, rilanciato recentemente all’attenzione del grande pubblico da alcune vicende drammatiche, va gestito nel solco dell’assoluto rispetto del diritto, ai fini della tutela della proprietà e della persona.

Stupisce che si voglia intervenire legislativamente sulla materia individuando come elemento da scardinare quello della presenza dell’avvocato di fronte al giudice. Si vuole introdurre un nuovo articolo al codice di procedura civile, configurando un procedimento cautelare possessorio ad hoc, da avviare tramite una domanda che può essere proposta anche verbalmente nel corso dell’udienza, senza formalità e anche senza l’assistenza tecnica del difensore. Si prevede così che il giudice faccia redigere apposito processo verbale. Dunque si vorrebbe introdurre una sorta di deregulation, eccedendo in autorità, proprio dove invece il rispetto delle regole dovrebbe essere massimo”.

 Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Giampaolo Di Marco in merito alla proposta di legge 3397 presentata alla Camera dall’ex ministro della Giustizia Bonafede e altri esponenti del M5S in merito all’introduzione di nuovi articoli al codice di procedura civile e altre disposizioni in materia di invasione di edifici adibiti ad abitazione.

 “La gravità del fenomeno in questione non sfugge a nessuno – continua Di Marco – ma i correttivi alla gestione mal si conciliano con la previsione di una ‘difesa fai da te’ perché la tutela dei propri diritti, tanto più nel caso del diritto a difendere la propria abitazione, necessita di un professionista che affianchi chi lamenta un danno subito. La proposta di legge invece invita il cittadino ad affidarsi senza filtri al giudice, quasi a sottintendere che la presenza dell’avvocato possa essere di ostacolo”.

“Rifuggiamo semplificazioni e approssimazioni nell’affrontare un fenomeno che ha impatti notevoli su molte aree urbane del Paese, data la nota commistione con ambienti criminali che poi conducono già troppe volte ad una ‘giustizia fai da te’, affinché si tuteli sempre il cittadino, a casa sua e in tribunale” – conclude Di Marco.

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