“ANF esprime forte preoccupazione per il provvedimento dei Ministeri vigilanti (Giustizia, Lavoro ed Economia), in particolare per i contenuti della nota del MEF., con cui è stato dato lo stop all’estensione dell’esonero dal pagamento del contributo integrativo minimo nell’anno 2023.
I Ministeri vigilanti hanno infatti negato l’approvazione della delibera che prevedeva l’estensione al 2023 dell’esonero già applicato nel periodo 2018/2022. ANF respinge fermamente ogni attacco all’autonomia ed all’indipendenza di Cassa Forense, che rimane un patrimonio dell’avvocatura; torna tuttavia a rivendicare maggiore trasparenza e condivisione dei suoi processi decisionali, solo condividendo le sue scelte Cassa Forense potrà avere al suo fianco l’intera avvocatura”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Giampaolo Di Marco.
“Siamo inoltre preoccupati – continua Di Marco – che vi sia un negativo effetto domino, ovvero lo slittamento della riforma previdenziale appena approvata, in quanto la delibera era funzionale all’entrata in vigore, dal 2024, della riforma strutturale della previdenza forense, già all’esame degli stessi Ministeri. Siamo stupiti che i Ministeri vigilanti abbiano assunto una posizione che nei fatti si traduce in una vessazione nei confronti dei colleghi che guadagnano meno, e che probabilmente versano nelle maggiori difficoltà economiche”.
Roma 1° marzo 2023