“Finalmente arriva dalla politica una proposta legislativa per affrontare il fenomeno degli avvocati sans papier il cui unico committente è lo studio legale presso il quale lavorano. Il progetto di legge depositato dall’on. Chiara Gribaudo testimonia la sua attenzione – confermata anche recentemente dal suo apprezzato intervento alla Conferenza nazionale di ANF di Bari della settimana scorsa – al rapporto la tra legge ordinamentale forense e idea del lavoro autonomo. In considerazione anche dell’appoggio dato all’elaborazione della proposta dalla Cgil possiamo auspicare che ci sia finalmente all’orizzonte un intervento organico sulla situazione lavorativa degli avvocati mono committenti, che sono e dovranno essere sempre avvocati”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini, in merito alla presentazione odierna della proposta di legge 4408 sull’esercizio della professione di Avvocato.
“La spinosa situazione degli avvocati che esercitano in regime di mono committenza – continua Pansini – si protrae da tempo, tanto che la stessa Cgil sul tema ha meritoriamente preso le mosse dalle elaborazioni dell’ANF del 2010 e del 2012. Negli anni non vi è mai stato un intervento preciso e mirato e nel frattempo la situazione ha visto dei sostanziali mutamenti in quanto nel 2012 è entrata in vigore una legge ordinamentale, la n. 247, che, sebbene, come da noi piú volte denunciato, sia nata ‘vecchia’, incide sull’attività anche dell’avvocato mono committente che può svolgersi in varie forme e con modalità differenti pur mantenendo inalterate specificità, natura e funzioni”.
“Occorre quindi – aggiunge Pansini – tener anche presente, per una organica regolamentazione del fenomeno, il possibile impatto sulla professione delle disposizioni contenute nella legge Biagi sui Co.Co.Co., nel decreto del Ministero della giustizia n. 70 del 2016 sul tirocinio forense e nel recente Job’s act degli autonomi senza commettere l’errore di inquadrare tout court i mono committenti o come tutti lavoratori subordinati o come tutti lavoratori autonomi e senza tralasciare che nel corso degli anni si è andata sedimentando una preziosa esperienza giuslavoristica che potrebbe rivelarsi quanto mai utile per la disciplina del fenomeno”.
“Dunque la presentazione del disegno di legge, anche se a legislatura quasi terminata, è un ottimo punto di partenza, per affrontare anche gli aspetti previdenziali che toccano sia il mono committente che il titolare dello studio e che vanno inseriti ovviamente nell’ambito d’azione della Cassa Forense e non della gestione separata dell’Inps. ANF parteciperà attivamente alla discussione e si farà carico di apportare le istanze che provengono dalla giovane avvocatura, con un confronto costante con la politica e le forze sociali che hanno compreso che ci sono tanti colleghi da tutelare e valorizzare e che esercitano la professione con forme e modalità diverse da quelle cui la società italiana è abituata da decenni a questa parte” – conclude Pansini.