RIFORMA FISCO; DI MARCO, ANF (AVVOCATI): SUI CITTADINI UNA GABELLA PER POTER CHIEDERE INFORMAZIONI ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE. LA DENUNCIA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FORENSE-ANF: LA BOZZA DI LEGGE DELEGA DEL GOVERNO PREVEDE DAZI SUI SERVIZI A TUTELA DEI CONTRIBUENTI. INACCETTABILE

“Per ottenere risposte dal Fisco sarà previsto un pagamento da parte dei contribuenti. La misura francamente sconcertante è nella bozza della legge delega sulla riforma fiscale, in arrivo in Consiglio dei Ministri. Con buona pace del declamato fisco vicino al cittadino, l’articolo 4 della bozza, che è finalizzato alla revisione dello statuto dei diritti del contribuente, si pone l’obiettivo di limitare il ricorso all’interpello all’Agenzia delle Entrate, che vorrebbe invece arroccarsi nella propria torre d’avorio.
Non si può fare cassa su uno strumento che è indispensabile ogni giorno a migliaia di cittadini e professionisti. Si trovino più risorse per l’Agenzia delle Entrate, ma non imponendo una gabella su un servizio che ha la funzione di dare indicazioni e spiegazioni al contribuente, utile specialmente in ottica deflattiva rispetto a futuri contenziosi”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Giampaolo Di Marco.
“Vi è indubbiamente una mole non indifferente di interpelli, nel 2022 sono state fornite da parte dell’Agenzia delle Entrate circa 18.000 risposte, ma – aggiunge Di Marco – il personale dell’Agenzia delle Entrate e delle altre Agenzie fiscali dovrebbe lavorare al servizio dei contribuenti e dei cittadini. Nella legge delega poi c’è anche dell’altro: verrebbe limitata la possibilità di presentazione degli interpelli all’Agenzia delle Entrate alle sole questioni che non hanno già soluzioni in documenti interpretativi già pubblicati. Ma se l’obiettivo è quello di valorizzare il principio di certezza del diritto, sfugge come il pagamento di un contributo per la richiesta di chiarimenti si avvicini a tale fine. Positiva la possibilità di fare ricorso all’interpello quando non è possibile richiedere risposte scritte tramite servizi di interlocuzione rapida, che si realizzano anche tramite l’utilizzo di tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale: questo è certamente un modo appropriato di rendere il servizio pubblico più rapido ed efficiente”.
“Speriamo che il Governo, o in seconda battuta il Parlamento, si rendano conto del grave errore che rischiano di fare, perché una legge di riforma fiscale che parte con un fisco più rapace, con misure vessatorie come quella che limita con gabelle i diritti dei cittadini, non è certo un buon viatico” – conclude Di Marco.

Roma 13 marzo 2023

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