01.02.14 Il Sole 24 Ore – La Giustizia pronta al dialogo sulle Stp

Che fine faranno le società tra professionisti dopo che il Governo ha lasciato scadere la delega? Se lo è chiesta l’Associazione nazionale forense, in un convegno sul tema organizzato ieri a Roma.
Secondo il sottosegretario alla giustizia, Cosimo Ferri, la norma così come era avrebbe potuto generare dubbi di compatibilità comunitaria, con il rischio di un’apertura di un nuovo procedimento di infrazione. Una sorta di autocensura da parte dell’Esecutivo, prevedibile per come era scritta la norma secondo il segretario dell’Associazione nazionale forense, Ester Perifano, che ha sempre visto nei paletti messi dalla legge forense alle società multidisciplinari un limite per la crescita della categoria. Proprio da Cosimo Ferri arriva l’invito alla riflessione su alcuni punti: «Penso, ad esempio, alla questione delle società multidisciplinari e in particolare dell’individuazione di professionisti che non possono formare società tra loro in quanto soggetti, in base ai singoli ordinamenti professionali, a discipline contrastanti. O ancora alla tesi, da taluni sostenuta, dell’impossibilità per i notai di fare società in quanto la forma societaria sarebbe incompatibile con l’esercizio di funzioni pubbliche senza considerare tuttavia la sussistenza di talune spa che svolgono pacificamente funzioni pubbliche ex lege come le Soa (società organismo di attestazione)». Temi sui quali assicura un impegno: «È indispensabile che il ministero della Giustizia mantenga costantemente aperta una finestra di dialogo, di dibattito costruttivo con il mondo delle professioni». Lo scopo è quello di trovare soluzioni efficaci e condivise.

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Patrizia Maciocchi

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