IL CAOS ELEZIONI il rinnovo dei consigli
Per ora l’unica certezza è che c’è in ballo la configurazione delle rappresentanze istituzionali dell’avvocatura: se la regola dell’ineleggibilità ai Consigli degli Ordini dopo due mandati consecutivi verrà, infatti, confermata – come stabilito dalla Cassazione e ribadito dal Governo (si veda la scheda sotto) – si andrà incontro a un profondo ricambio dei “parlamentini” dell’Albo. Con possibili ripercussioni anche sul Consiglio nazionale forense (Cnf).
Detto questo, per il resto la situazione è fluida, per non dire caotica: interventi legislativi che si accavallano, Consigli degli Ordini che hanno riaperto la data delle elezioni e della presentazione delle candidature, altri che hanno deciso di andare comunque al voto e mantenere liste in cui compaiono candidati che hanno già svolto due mandati (è il caso di Roma, dove un candidato con più mandati alle spalle è stato riammesso dal Cnf), Consigli che hanno già votato e ora sono “ostaggio” dei ricorsi o, come nel caso di Brescia, attendono il commissario perché si è dimessa la maggioranza dei nuovi eletti.
Una situazione in cui il decreto legge n.2 di quest’anno non ha per nulla contribuito a portare ordine con lo spostamento a luglio della data utile per il rinnovo dei Consigli. E che rischia di ingarbugliarsi ancora di più dopo che il Governo ha fatto confluire il testo del Dl n.2 nella legge di conversione del decreto Semplificazioni. Mossa che potrebbe esser stata escogitata per blindare in qualche modo la norma, “diluendola” in un testo che contiene anche altre misure e ha tempi stretti di approvazione (il Semplificazioni scade il 12 febbraio).
In questo momento a farla da padrone sono le carte bollate. Tra ricorsi già depositati e annunciati, si profila un contenzioso enorme. Sul quale, in prima battuta, sarà chiamato a decidere il Cnf. «Ma si arriverà fino alla Cassazione» sottolinea Luigi Pansini, segretario generale dell’Associazione nazionale forense che si dice favorevole alla sentenza della Suprema corte. «Lo stesso principio – prosegue Pansini – va applicato al Cnf. Il Governo non può usare due pesi e due misure».
Anche il Consiglio nazionale forense rischia, infatti, di dover subire l’impatto della pronuncia della Cassazione. E se al Cnf fanno notare che le regole di elezione sono diverse da quelle dei Consigli degli Ordini, c’è chi replica che anche per il Consiglio nazionale vale il vincolo del doppio mandato e, dunque, la retroattività sancita dalla Suprema corte coinvolge pure i consiglieri nazionali.
Sarà anche per l’indecifrabilità della situazione che il ministero della Giustizia non ha ancora proclamato i nuovi componenti del Cnf, eletti a dicembre. Tra i nuovi designati ce ne sono alcuni che hanno già ricoperto due mandati, a cominciare dall’attuale presidente del Consiglio nazionale, Andrea Mascherin. E nel caso di proclamazione del nuovo Cnf, c’è chi ha già pronto il ricorso.
LA TRAMA DELLA VICENDA
La riforma
La legge 247 del 2012 ha riformato la professione dell’avvocato, intervenendo anche sull’elezione dei Consigli degli Ordini e del Consiglio nazionale forense. Tra le regole introdotte, quella dell’impossibilità di ricandidarsi dopo due mandati consecutivi.
La modifica
Nel 2017 interviene la legge 113, che rivede , modificando la legge 247, alcune disposizioni sull’elezione dei Consigli degli Ordini: viene ribadito il vincolo dei due mandati consecutivi (esclusi quelli di durata inferiore al biennio) e si fissa al 31 dicembre 2018 la loro scadenza. Il rinnovo dovrà avvenire con le nuove regole.
La Cassazione
Chiamate in causa dal ricorso di un avvocato, le sezioni unite della Suprema corte (sentenza 32781/2018) sposano – contrariamente a quanto sostenuto dal Consiglio nazionale forense – la tesi del ricorrente: per applicare il vincolo del doppio mandato consecutivo si devono tenere in considerazione anche gli incarichi ricoperti prima della legge 113 del 2017 e della 247 del 2012
Il decreto legge
La sentenza della Cassazione arriva quando le operazioni elettorali per il rinnovo dei Consigli degli Ordini sono in corso. Con il decreto legge 2 di quest’anno il Governo ha prorogato di sei mesi (fino a luglio) le operazioni di rinnovo
Il nuovo intervento
Nel decreto legge Semplificazioni viene inserita, tale e quale, la norma del l Dl 2, che viene abrogato
Antonello Cherchi