Prove di dialogo tra il ministro della giustizia e l’avvocatura. Domani, infatti, il neo guardasigilli, Andrea Orlando, incontrerà i rappresentanti del Consiglio nazionale forense e dell’Organismo unitario dell’avvocatura, per ascoltare le priorità della categoria e riannodare un rapporto che con l’ex ministro, Anna Maria Cancellieri, era arrivato ai minimi termini. Intanto, ieri il Cnf ha dettato la sua linea al capo dell’Uffi cio legislativo di via Arenula, Domenico Carcano, rappresentate dalla completa attuazione della riforma forense. L’incontro di ieri. Accelerare l’attuazione della legge forense è quindi la richiesta avanzata dal Consiglio nazionale forense nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri presso il ministero della giustizia. Nell’occasione, alla quale ha partecipato il consigliere segretario del Cnf, Andrea Mascherin, si sono analizzate anche le proposte in merito alle riforme sulla giustizia, tra le quali forme idonee a favorire accordi tra le parti condotti da avvocati, limitando così il contenzioso, come quella della negoziazione assistita e delle camere arbitrali istituite presso i consigli dell’ordine (si veda ItaliaOggi Sette del 3 marzo scorso). Mascherin ha sottolineato la necessità di portare a compimento in tempi rapidi la procedura per l’approvazione del nuovo decreto parametri, per archiviare defi nitivamente il dm 140/2012. Il consigliere segretario ha rappresentato la condivisione del Cnf con riguardo alle osservazioni e alle condizioni poste da Senato e Camera nei pareri resi la scorsa settimana sullo schema di decreto ministeriale. L’incontro di domani. Negoziazione assistita (per evitare il contenzioso) gestita dagli avvocati, nonché interventi sui rincari del contributo unifi cato, i cui costi «sono lievitati in 7 anni di oltre il 55% per il primo grado e del 119,5% in appello». E, ancora, stop a «normative a pioggia» la cui applicazione, fra l’altro, tarda ad arrivare, mentre andrebbero risolti i nodi della revisione della geografia giudiziaria (dlgs 155/2012), laddove si segnalano sedi accorpate che non sono riuscite ancora a mettere a ruolo i procedimenti trasferiti. Sono, invece, alcuni degli argomenti di cui domani, 5 marzo, il neo guardasigilli Andrea Orlando discuterà insieme a Guido Alpa e Nicola Marino, rispettivamente ai vertici del Consiglio nazionale forense (Cnf) e dell’Organismo unitario dell’avvocatura (Oua). Nel primo incontro al ministero di via Arenula dall’insediamento del governo di Matteo Renzi, i rifl ettori saranno puntati, dunque, su un ventagio di proposte per migliorare il funzionamento della macchina giudiziaria e smaltire l’arretrato attraverso il contributo dei professionisti, e sulla richiesta di ritiro del disegno di legge sul processo civile collegato alla Legge di stabilità 2014, varato a metà dicembre su proposta dell’ex titolare del dicastero Annamaria Cancellieri, che non ha iniziato l’iter parlamentare; l’Oua, nel dettaglio, contesta la scelta di un giudice unico in appello per le controversie in alcune materie minori e le motivazioni della sentenza a pagamento, qualora alle parti non basti il verdetto in forma semplificata.
di Simona D’Alessio e Gabriele Ventura