Processo civile telematico: il gigante non ha più i piedi di argilla di qualche anno fa ma sicuramente non sa ancora bene come calzarli. Al tavolo ministeriale sull’attuazione del processo civile telematico del 20 aprile scorso, convocato dal ministro della giustizia Andrea Orlando, sono arrivate le proposte delle associazioni di categoria dall’Associazione nazionale magistrati alla Fondazione italiana per l’innovazione forense (Fiif) del Consiglio nazionale forense per meglio coordinare la normativa prodotta in materia di pct con i codici di diritto civile e procedura civile. A quanto risulta a ItaliaOggi Sette, il ministro Orlando avrebbe chiesto agli attori del pct di concentrarsi sui problemi organizzativi, informatici e di raccordo normativo che insistono sul pct per arrivare a un decreto legge che li risolva defi nitivamente. Il tavolo si sarebbe chiuso con l’indicazione del ministero di mandare ognuno le proprie proposte alla Dgsia che a sua volta avrebbe provveduto a diffonderle tra i partecipanti: a riguardo la Fondazione per l’innovazione forense tiene però a precisare a ItaliaOggi Sette di non conoscere ancora il contenuto delle altre proposte. Il Consiglio nazionale forense attraverso la Fondazione ha messo il punto sulla facoltatività dei depositi telematici di tutti gli atti anche per i procedimenti pendenti senza più ricorrere al permesso della Dgsia – Direzione generale sistemi informativi automatizzati, come invece previsto dal decreto ministeriale 44/11, il riconoscimento all’avvocato della qualifi ca di pubblico uffi ciale al momento di attestazione della conformità dei documenti, la cancellazione delle diverse incongruenze per il deposito obbligatorio degli atti telematici in materia di processo esecutivo, l’introduzione di una modalità certa di deposito della procura digitale e la possibilità di permettere l’iscrizione a ruolo telematica dell’opposizione in materia di processi esecutivi. Temi considerati dalla Fiif ad alta priorità e consegnati al capo di gabinetto, Giovanni Melillo presente al tavolo del 20 aprile scorso, sotto forma di un vero e proprio articolato di rettifi ca di determinate norme. Il primo intervento riguarda l’articolo 16-bis del decreto Crescita 179/2012 per la parte dedicata alla «Giustizia digitale», per estendere la facoltatività del deposito a tutte le tipologie degli atti processuali , il secondo di modifi ca dell’articolo 83 del cpc per quanto riguarda la Procura alle liti, proposta anche la modifi ca degli articoli 615 e 617 del codice di procedura civile per permettere l’iscrizione a ruolo telematica delle opposizioni nei processi di esecuzione. Priorità assoluta per gli avvocati Fiif anche per l’articolo 9 della legge 53/94 sulle notifi che in proprio degli avvocati e in materia di processi esecutivi, sul rilascio della formula esecutiva telematica per permetterne il caricamento nel fascicolo telematico modifi cando l’articolo 153 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura civile e abrogando il 476 del cpc. L’ultimo punto riguarda l’articolo 6 del dl 132/2014 in materia di «Degiurisdizionalizzazione e altri interventi per la defi nizione dell’arretrato in materia di processo civile»: qui la proposta Fiif è quella di semplifi care le procedure di trasmissione alle p.a. dell’accordo di negoziazione assistita per le soluzioni consensuali di separazione personale, cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio o di modifi ca delle condizioni di separazione o divorzio. Oggi l’avvocato trasmette con email l’accordo alla p.a. autenticandolo ma manca una norma che gli attribuisca il potere di farlo, si tratterebbe quindi di modifi care l’articolo prevedendo, in caso di accordo trasmesso per via telematica ma senza essere un documento informatico, la possibilità per l’avvocato di estrarne copia informatica attestandone la conformità all’originale.
Maria Paolucci