09.10.14 Il Sole 24 Ore – Dl giustizia, Csm verso il «no»

scioperoÈ un parere dai toni fortemente critici quello che il Csm potrebbe votare oggi nel corso di un plenum straordinario. Il decreto legge sulla giustizia civile non ha convinto il Consiglio superiore della magistratura sul piano del metodo e neppure sotto il profilo del merito.
E il parere non usa mezzi termini, visto che mette nero su bianco come gli interventi proposti con il decreto non sembrino «particolarmente idonei ad assicurare un reale incremento dell’efficienza del sistema giustizia».
Di più, e anche in questo caso senza esercizio di diplomazia, quanto ad arbitrati e negoziazione assistita, si è lontani dall’ipotizzare che possano «determinare una effettiva riduzione dell’arretrato e accelerazione dei processi». Anzi, presentano in parte il rischio di sovrapposizione, in parte di duplicazione rispetto a istituti già esistenti. Certo, meglio sarebbe stato evitare un nuovo pacchetto di misure procedurali e puntare invece a colmare i vuoti nelle piante organiche di magistratura e personale amministrativo.
Più nel dettaglio, l’arbitrato rischia di essere un buco nell’acqua, tenuto conto della necessità che siano le parti a chiederlo dopo avere sostenuto già le spese di giudizio e avere atteso una pronuncia del giudice. Ancora più irrealistico pensare a una devoluzione agli arbitri per le cause pendenti in appello, con una parte che ha vinto già il primo grado. Proprio per questo servirebbe – afferma il Csm – introdurre forti meccanismi incentivanti.
Intanto ieri in commissione Giustizia al Senato è stato approvato un emendamento che prevede l’arbitro unico per le cause fino a 100mila euro.
La negoziazione poi – secondo quanto è scritto nel parere oggi al voto – presenta forti profili di criticità sul versante dell’estensione alle cause di lavoro, dove le parti in lite di norma non sono certo su un piano di parità. Da verificare sono poi i nodi del coordinamento con la mediazione obbligatoria e l’impatto sui divorzi e le separazioni, in assenza dell’intervento del pm.
Quanto alle ferie, il documento sottoposto al plenum mette in evidenza come il taglio di 15 giorni sia ben lontano dal fare recuperare efficienza al sistema giustizia, posto che i termini per la redazione degli atti giudiziari restano inalterati.
Ieri anche l’Anm (Associazione nazionale magistrati), utilizzando non a caso un classico strumento renziano come sono le slide, ha messo nel mirino l’inerzia del Governo sui temi “veri” della riforma della giustizia : dalla corruzione alla prescrizione, passando per il falso in bilancio. Tanto più che, come nota l’Anm, i dati europei segnalano invece l’elevato grado di produttività dei magistrati italiani.
Infine, oggi si apre a Venezia il Congresso nazionale forense, che avrà al centro della discussione anche i temi della giustizia civile. Per Nicola Marino, presidente dell’Oua (Organismo unitario dell’avvocatura), la strada delle riforme a costo zero va abbandonata come una miope illusione. Secondo Marino, al decreto legge servono sgravi fiscali e il coraggio di tenere il punto sul ruolo degli avvocati nelle cause di lavoro e nelle separazioni e divorzi, estendendo anzi, per questi ultimi, l’area di applicabilità del procedimento senza intervento del giudice anche ai casi con figli minori e portatori di handicap.
Per Marino, inoltre, va respinta qualsiasi ipotesi di intervento per abbreviare d’imperio i termini processuali. Si tratta, per il presidente Oua, di «pannicelli caldi» assolutamente non risolutivi. Quello che ancora manca, ma non è responsabilità esclusiva del ministero della Giustizia, è un serio piano di investimenti. Almeno in questo, la sintonia con la magistratura è evidente.
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Il congresso di Venezia

|L’APERTURA
Si apre questa mattina con l’intervento del presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Venezia, Daniele Grasso, il trentaduesimo congresso nazionale forense. Seguiranno le relazioni dei veritici del Consiglio nazionale forense, dell’Organismo unitario dell’avvocatura e della Cassa forense.
Nel corso del pomeriggio è prevista una tavola rotonda promossa dall’Organismo unitario dell’avvocatura sul tema «Arbitrato e negoziazione assistita, un primo passo per la modernizzazione della giustizia civile?»
CON IL MINISTRO
Per la giornata di sabato è prevista la presenza ai lavori del congresso è prevista del ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
Al centro del confronto del congresso sarà il ruolo dell’avvocatura tra invadenze del mercato e aspirazioni al cambiamento. Il dibattito si soffermerà, dunque, sulle proposte – indiscussione in questi giorni – di riforma della giustizia civile, sullo stato di attuazione del nuovo ordinamento forense e sulle nuove forme di rappresentanza di cui una categoria in crisi d’identità dovrà dotarsi

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