10.07.15 La Stampa – Giustizia civile, con le riforme calano contenziosi e arretrato

Buone notizie dal fronte della giustizia civile, dopo un anno di provvedimenti del governo Renzi. E il ministro Guardasigilli, Andrea Orlando, Pd, può esprimere una contenuta soddisfazione: «La febbre sta scendendo e ci permette di affrontare una riforma che altrimenti sarebbe stata condannata all’inevitabile fallimento». Il primo dato incoraggiante riguarda il processo civile telematico: con l’informatizzazione integrale, in un anno sono stati depositati ben 13 milioni 743mila atti in formato telematico. Risparmio effettivo di 48 milioni di euro. E i tempi di emissione di un decreto ingiuntivo si sono dimezzati. Sta entrando a regime anche il tribunale delle imprese, con il risultato che nell’ultimo anno l’84% dei procedimenti qui sono stati definiti entro 12 mesi. Erano il 46% l’anno prima. «Tenendo presente che l’obiettivo è velocizzare la giustizia civile per tutti – dice Orlando – va segnalato che le imprese possono ora contare su tempi “europei” anche da noi». Ma il miglioramento della giustizia civile non è limitato a quella corsia preferenziale che è il tribunale delle imprese. Nel gennaio 2015 c’è stata una contrazione del 20% nell’iscrizione delle nuove cause «Effetto combinato della crisi, ma anche delle nostre norme che scoraggiano le liti temerarie e del conteggio diverso degli interessi». Stanno cominciando a funzionare anche i nuovi istituti, tipo le negoziazione assistita o gli arbitrati. Nel caso di separazioni e divorzi, poi, grazie alla possibilità di andare direttamente dal sindaco, senza passare per il giudice e nemmeno per l’avvocato, c’è stato un taglio del 40% nei ricorsi al tribunale. «Confidiamo negli avvocati, non per creare nuovo contenzioso, ma per prevenirlo». Una giustizia civile meno oberata di lavoro è più efficiente. Vedasi la montagna dell’arretrato: erano 5,2 milioni i procedimenti pendenti al 31 dicembre 2013; sono scesi a 4,9; se ne prevedono 4,5 milioni nel dicembre prossimo. «La somma dei provvedimenti comincia a dare i suoi frutti». E ora tocca al penale, prescrizione e intercettazioni incluse. «Le prossime settimane – dice Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera – saranno cruciali: prima dell’estate porteremo in Aula la riforma del processo penale, che potrà così procedere di pari passo con la riforma della prescrizione all’esame del Senato». «Paga la scelta – sostiene Valeria Valente, Pd, membro dell’ufficio di Presidenza della Camera – di segmentare la tanto attesa riforma della giustizia».

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