12.02.15 Italia Oggi – Oua e Anf: ddl giustizia da rivedere in parlamento

Disegno di legge delega sulla giustizia civile da rivedere in parlamento. Servono correzioni, in particolare, sulle misure previste per il tribunale per le imprese che, visto il costo elevato del contributo unificato, renderebbero ancora più difficile l’accesso alla giustizia delle piccole imprese e dei soggetti più deboli. È il parere dell’avvocatura sul ddl delega sulla giustizia civile approvato l’altro ieri dal Consiglio dei ministri (si veda ItaliaOggi di ieri). In particolare, l’Organismo unitario dell’avvocatura sottolinea come sulla struttura del processo civile «ci si preoccupi di più di ridurre i tempi iniziali del giudizio, che non di occuparsi del vero problema, che è quello della fase di decisione della causa». «L’anticipazione del deposito delle difese conclusionali rispetto al momento dell’assunzione a riserva della causa», si legge nella nota diffusa dall’Oua, «non ha granché di risolutivo, perché, anzi può accadere che le parti predispongano le proprie difese per poi trovarsi di fronte ad un rinvio di uffi cio dell’udienza, o, peggio, con il giudice che rinvii per più volte la riserva, perché oberato da altre riserve decisorie o istruttorie, ritenute più meritevoli». In generale, la presidente, Mirella Casiello, giudica positivamente le sezioni specializzate per la famiglia, ma reputa «necessario superare l’attuale tribunale per i minori». Positiva, invece, secondo l’Oua, l’eliminazione del fi ltro in appello. «Incontreremo il ministro Orlando», afferma Casiello, «e chiederemo subito audizione al Parlamento per avanzare serie modifiche su questi e altri punti critici». Perplessità, sul ddl, anche da parte dell’Associazione nazionale forense. «Quello che non convince completamente», spiega il segretario generale, Ester Perifano, «è il sistema disegnato per il primo grado di giudizio, perché sebbene siano largamente condivisibili le misure che anticipano il deposito delle memorie ad epoca antecedente la prima udienza effettiva, con il giusto obbiettivo di diminuire i tempi, è assolutamente indispensabile che si tratti di tempi certi, non connotati da eccessiva discrezionalità e che non si risolvano in un eccesso di dirigismo che porterebbe, invece, a una loro ingiustificata dilatazione».

 

Gabriele Ventura

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