12.05.14 Italia Oggi – La giustizia fa gruppo

Dal 13 maggio per tutta la settimana, l’Avvocatura va a scuola al Ministero. Sette temi per sette tavoli: «Accesso, formazione e tirocinio», «Società professionali», «Specializzazione ed esercizio davanti alla giurisdizione superiore», «Collaborazioni con la p.a.», «Obblighi assicurativi per la giovane Avvocatura», «Patrocinio e difesa d’uffi cio», «Degiurisdizione». Convocate dal ministro Andrea Orlando tutte le liste con i loro contributi, dall’Oua, l’Organo di rappresentanza politica delle toghe italiane al Cnf, la rappresentanza istituzionale e la galassia delle associazioni, Anf in testa, che compongono la nutrita e un po’ scomposta rappresentanza degli avvocati italiani. Queste le date: il 13 maggio si inizia dall’accesso e il tirocinio, il 14 maggio toccherà a società e specializzazioni, il 15 maggio il tavolo sarà doppio con il patrocinio e la degiurisdizione e il 16 un altro bis per i tavoli dedicati ai rapporti con la p.a. e agli obblighi assicurativi. Una settimana ancora alla chiusura dei lavori, per arrivare a un documento politico programmatico da elaborare entro il 20 maggio sui vari aspetti da trattare, dall’accesso alle specializzazioni, come era stato indicato in una nota dallo stesso Ministero il 5 maggio scorso, data del precedente incontro tra il ministro e le sigle dell’Avvocatura. Entro la metà del mese di giugno, l’Avvocatura farà quindi le sue proposte per l’elaborazione di un testo da parte dell’Ufficio legislativo del Ministero. È il cronoprogramma imposto da Andrea Orlando su quelle tematiche unitariamente defi nite «importanti per il paese» per integrare e modificare una legge di riforma professionale ancora da snodare. Tutti temi su cui il ministro ha trovato l’ampia disponibilità dei rappresentanti dell’Avvocatura intervenuti su suo invito a formare ben sette tavoli di discussione e a indicare i delegati che parteciperanno per le varie sigle. Tavoli che, nell’ordine di uno o due al giorno per tutta la settimana, saranno imbanditi dai contributi scritti dei partecipanti a cominciare dall’Oua arrivata preparata con sette documenti al seguito, già il 5 maggio scorso». Una situazione in cui il ministro Orlando da ex responsabile Giustizia del Pd e buon conoscitore delle dinamiche interne all’Avvocatura con più referenti a parlare e un associazionismo dilagante – le tre sigle per la sola branca del diritto di famiglia presenti davanti al ministro il 5 maggio scorso ne sono la prova – ha fretta di chiudere una volta per tutte la partita con gli avvocati e portare a casa come risultato quei punti lasciati fuori dalla riforma forense. «La tempistica è strettissima ma dopo la mancanza di ascolto dai precedenti ministri, apprezziamo un ministro che agisce per ottenere risultati in tempi brevi. Segno di un nuovo percorso di confronto su temi così importanti per un’Avvocatura moderna e al passo con i tempi», concordano separatamente Nicola Marino, il presidente Oua ed Ester Perifano, l’ammiraglia del sindacato. E ampio riconoscimento al ministro arriva anche da una nota del Cnf che defi nisce il risultato «un buon punto di partenza e condivisibile l’obiettivo di lavorare ad aprire nuovi ambiti di attività e prospettive alla professione forense, come previsto dalla nuova legge forense che il ministro Orlando sta provvedendo ad attuare con tempestività». Spinto dalla voglia di dimostrare la volontà propositiva della categoria, c’è Nicola Marino dell’Oua: «Entro fine maggio, primi di giugno dovremo esaurire gli incontri perché entro metà giugno il ministro vuole presentare un disegno di legge. Oua e Cnf saranno presenti a tutti i tavoli mentre le associazioni saranno presenti ciascuna ai tavoli di propria competenza. Puntiamo su una proposta condivisa per ciascuna tematica, intanto abbiamo consegnato al ministro le nostre proposte e c’è da dire che siamo stati gli unici». Gli fa eco Perifano con una nota polemica: «Noi non produrremo documenti ma schede sintetiche, quelli presentati dall’Oua non li conosco perché non sono stati condivisi con noi, in un ‘ottica autoreferenziale e tutta sua come già da tempo fa l’Organismo unitario dell’Avvocatura». E mentre Renzo Menoni delle Camere civili assicura «collaborazione al Guardasigilli», per l’Aiga, parla Nicoletta Giorgi: «Con ogni probabilità produrremo dei documenti nostri», sottolinea, «ma c’è un punto per noi giovani avvocati più importante del resto», considera, «l’accesso universitario ancor prima che professionale con il numero programmato e materie nuove come commercio elettronico, contrattualistica internazionale, informatica forense, gestione arbitrati e insegnamento delle lingue».

Marzia Paolucci

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