Futuro complicato per Tar e Consiglio di Stato. Per effetto della norma del 2014 che ha anticipato la pensione dei dipendenti pubblici, magistrati compresi,a fine anno lasceranno molti giudici ammini strativi. Le scoperture saranno, in media, del 30 per cento. Il presidente del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio, lancia l’allarme.
Tre mesi per correre ai ripari, altrimenti con il nuovo anno la giustizia amministrativa rischia un forte passo indietro: collegi che non si riusciranno a costituire, udienze che salteranno, calo della produttività (e, dunque, rinvigorimento dell’arretrato), viavai di magistrati da un Tar all’altro per cercare di tappare i buchi. Il quadro non è eccessivo, visto che il presidente del Consiglio di Stato, Giorgio Giovannini, a settembre ha deciso di lasciare l’incarico, disilluso dalla mancanza di segnali del Governononostante una lettera inviata a giugno in cui si tratteggiava il rischio di paralisi. La questione è quella degli organici, dopo che il Dl 90/2014 ha anticipato i pensionamenti dei dipendenti pubblici, magistrati compresi. Fra questi ultimi, chi a fine anno avrà raggiunto 70 anni, dovrà lasciare. Un esodo che, unito alle tante usci te anticipate a cui da tempo ricorrono coloro che vogliono mettersi al riparo da sorprese dell’ultima ora, mette a rischio l’attività di Tar e Consiglio di Stato.E il problema riguarda solo la giustizia amministrativa. I magistrati ordinarie quelli contabili che pure ricadevano sotto gli effetti della norma del Dl 90 questa estate sono, infatti, riuscitia ottenere una proroga:i primi finoa dicembre 2016ei secondi fino a giugno. I giudici amministrativi, invece, sono rimasti al palo, vittime degli atavici dissidi interni. Tant’è che all’interno del Consiglio di presidenza l’organo di autogoverno di Tar e Consiglio di Stato, dove si riflettono le diverse posizioni fra la componente dei tribunali amministrativi e quella dei consiglieri di Stato c’è chi ha tifato perché il Parlamento non estendesse anche alla magistratura amministrativa le proroghe concesse alle altre due giurisdizioni. Di più, a luglio il Consiglio ha votato una delibera di appoggio all’operato delle Camere. «Si sono create due fazioni spiega Manfredo Atzeni, consigliere di Stato e componente dell’organo di autogoverno : quella dei favorevoli allo svecchiamento, che è maggioritaria, e quella di chi vorrebbe che il limite della pensione salga a 72 anni. Al di là di tali posizioni, c’è un problema reale di vuoti che si verranno a creare con il nuovo anno, sia nei posti di vertice, sia negli altri livelli. Ne risentirà la produttività e i costi, perché cresceranno le spese di missione per far viaggiare i magistrati in modo da assicurare nei Tar più scoperti un minimo di udienze». Secondo una proiezione, a gennaio i posti vacanti saranno in media del 30% rispetto agli organici, con punte del 68% per le presidenze nei Tar.È vero che è in corso di svolgimento il concorso per reclutare 45 referendari (il primo livello dei tribunali amministrativi), ma le immissioni in ruolo delle nuove leve è di là da venire. Anche perché sono state ricevute più di 4mila domande e, dunque, i tempi si allungano. Così come non si può pensare a tempi brevi per il reclutamento di cinque consiglieri di Stato: i candidati conosceranno a dicembre la sede delle prove scritte. Dunque, i nuovi magistrati entreranno in servizio, nel migliore dei casi, verso la fine del 2016. Nel frattempo c’è da tamponare l’emergenza. Da un po’ di annia questa parte l’arretrato ha continuato a scendere: a fine 2014 era di poco meno di 300mila cause e a fine settembre scorso si è arrivati a 272mila. Il rischio è questo processo virtuoso si interrompae le pendenze riprendanoa galoppare.I primi segnali di questa inversione di tendenza affermano a Palazzo Spada già si intravedono.