13.01.14 Corriere economia – Riforme Avvocati-governo: sull’auto è scontro frontale

La dialettica tra il governo e gli avvocati sembra non avere mai fine. Il fronte delle contrapposizioni è sempre in grande fermento. Le ultime riguardano tasse indirette e nuove norme del Codice della strada.
E così, mentre i parametri per la definizione delle parcelle restano insabbiati in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la prima protesta riguarda un provvedimento varato nel 2013, quello relativo alla cosiddetta «marca da otto», ossia il versamento forfettario che accompagna il contributo unificato nell’iscrizione di una causa a ruolo: «Prima erano 8 euro, poi sono diventati 25 – sottolinea Nicola Marino, presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura – ma come se non bastasse l’ultima legge di stabilità ha fatto lievitare ancora il costo della marca: siamo arrivati a 27 euro. Tutto ciò accompagnato dai continui aumenti dello stesso contributo unificato e dal filtro previsto dalla mediazione obbligatoria. L’accesso alla giustizia è una corsa ad ostacoli e anche in questo caso il cittadino è costretto a pagare balzelli per avere garantito un diritto costituzionale. È un assurdo, considerando poi le enormi disfunzioni del nostro sistema, la lunghezza dei processi, la chiusura di moltissimi uffici giudiziari. Si paga sempre di più per avere sempre di meno».

Le penalità
Il fronte più acceso riguarda la riforma del Codice della strada che prevede diverse novità, tra cui il ventilato inasprimento delle pene per gli incidenti stradali. «Una premessa – avverte Marino – le leggi ci sono, ma si applicano male. Attenzione, quindi, ad aggiungere ulteriori interventi “spot” dagli effetti criminogeni, che si sovrappongono e che possono creare confusione nei Tribunali. Attendiamo di avere un quadro più chiaro del progetto e auspichiamo che il ministro scelga la strada del disegno di legge e quindi del confronto. È opportuno, infatti, che oltre a sentire i “tecnici” dei due ministeri interessati, Giustizia e Interno, vengano coinvolti gli avvocati, cioè coloro i quali sono in prima linea e che difendono, appunto, le vittime degli incidenti stradali. L’Organismo unitario dell’avvocatura darà il proprio contributo fattivo affinché si intervenga con ponderazione sulla domanda di sicurezza che viene dagli italiani».

Le polizze Rc auto
Ultima fonte dei contrasti la rivoluzione prevista nel settore Rc auto che ha già prodotto un convegno dall’eloquente titolo: «Contro la rottamazione dei diritti in materia di Rc auto». Il decreto «Destinazione Italia» (in attesa che il Parlamento lo converta in legge) introduce un risarcimento in forma specifica quasi obbligatorio. «Le assicurazioni manterranno la possibilità di effettuare un risarcimento in denaro – spiega Settimio Catalisano, coordinatore commissione Rc auto Oua – e potranno risarcire in forma specifica i danni alle cose, dirottando il cliente presso il carrozziere convenzionato, senza rimborsare l’automobilista. La compagnia, però, dovrà fornire idonea garanzia sulle riparazioni effettuate, con una validità non inferiore a due anni per tutte le parti non soggette a usura ordinaria».

Ma perché si parla di risarcimento in forma specifica sostanzialmente obbligatorio? «Perché il danneggiato può rifiutare il risarcimento in forma specifica, individuando un carrozziere diverso da quello indicato dalla compagnia; tuttavia, la somma corrisposta a titolo di risarcimento non può superare il costo che l’impresa di assicurazione avrebbe sostenuto provvedendo alla riparazione tramite il riparatore convenzionato. Inoltre resta il rischio che vengano ridotti i termini temporali di prescrizione del diritto al risarcimento da due anni addirittura a tre mesi ».

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