13.04.17 Il Sole 24 Ore – Avvocati, sì alla riforma del voto

Si sblocca il disegno di legge sul voto per il rinnovo degli ordini forensi. La commissione Giustizia del Senato ha approvato ieri in sede deliberante il testo del disegno di legge, che ora passa all’esame della Camera. A questo punto l’auspicio è che il provvedimento possa incassare anche il via libera di Montecitorio in tempi stretti in maniera da dare un quadro normativo certo su un tema da tempo in discussione. Tanto da rendere assolutamente complicata la procedura di rinnnovo in questi ultimi due anni. Nel dettaglio, il testo del provvedimento prova a tenere conto delle osservazioni espresse a più riprese dalla giustizia amministrativa che molto aveva avuto a che dire sulla precedente disciplina soprattutto su due punti il rispetto delle minoranze e quello delle quote di genere. Nel dettaglio, il disegno di leg­ge prevede che ciascun elettore può esprimere un numero di voti non superiore ai due terzi dei consiglieri da eleggere. Gli avvocati possono presentare esclusivamente candidature individuali. Le candidature devono essere presentate, a pena di irricevibiltà, entro le ore dodici del quattordicesimo giorno antecedente a quello fissato per l’inizio delle operazioni di voto. L’elettore può esprimere il numero massimo di voti se gli avvocati votati appartengono ai due generi e a quello meno rappresen­tato è attribuito almeno un terzo del numero massimo di voti esprimibili ai sensi del medesimo articolo 4, comma 1, secondo quanto indicato da una tabella allegata alla legge. In ogni caso, l’elettore non può esprimere per avvocati di un solo genere un numero di voti superiore ai due terzi del numero massimo.A titolo di esempio, la tabella, in caso di un consiglio di dimensioni medie (11 componenti) prevede che il numero massimo di preferenze esprimibili è di 7;4 il numero massimo esprimibile per singolo generee 2 il numero minimo di preferenze di genere da esprimere nel caso siano state espresse tutte le preferenze esprimibili. Si va, con criteri analoghi da consigli con un minimo di 5 consiglieri a un massimo di 25. Possibile il voto digitale. Il sistema informatico per la registrazione dei voti deve avere però almeno le seguenti caratteristiche: 1 prevedere un archivio digita­ le con l’elenco di tutti gli iscritti aventi diritto di voto e l’elenco dei candidati; 1 assicurare una procedura che preveda l’utilizzo di almeno tre password diverse che devono essere combinate tra loro per l’abilitazione del sistema di voto e di tutte le cabine elettroniche installate. Due password sono consegnate al presidente ed al segretario della commissione elettorale, mentre la terza è rilasciata al referente informatico designato, contestualmente all’inizio delle operazioni, dalla società informatica che gestisce il sistema di voto telematico; 1 prevedere che il sistema possa essere attivato solamente in presenza di tutte le persone in possesso della password. Plaude l’Anf, che sottolinea come l’intervento traduce nell’ordinamento giuridico valorie principi per i quali si è spesa da anni.

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