16.03.15 Italia Oggi – Soci di capitale, stralciare la norma

Stralciare l’articolo 4-bis dal ddl Concorrenza. Perché la previsione contenuta nella norma comporta il rischio di un totale assoggettamento dei professionisti operanti all’interno della nuova forma societaria ai cosiddetti «poteri economici» forti. Lo afferma l’ Organismo unitario dell’avvocatura, guidato da Mirella Casiello, che ha promosso, in un deliberato, una consultazione delle rappresentanze della categoria per predisporre «una proposta organica e condivisa di esercizio della professione forense in forma societaria, che garantisca tale esercizio in forma autonoma, indipendente e personale, nonché la trasparenza e la qualità delle prestazioni stragiudiziali e giudiziali dell’avvocato e l’affidamento dei cittadini destinatari di tali prestazioni». Contraria alle società di capitali anche l’Associazione dei giovani avvocati ( Aiga ). Secondo la presidente, Nicoletta Giorgi, «manca del tutto la previsione della multidisciplinarietà, dei requisiti e limiti del socio di capitale, della natura non commerciale della stessa escludendola, quindi, da ipotesi di fallimento e della qualificazione dei redditi come redditi da lavoro autonomo». Il segretario generale dell’Associazione nazionale forense, Ester Perifano, esprime invece parere favorevole alle società di capitale, ma «è necessaria un’operazione di verità e di chiarimento, se si vuole che le misure proposte rappresentino una opportunità di modernizzazione per l’avvocatura. Quello che sicuramente non ci serve è una deregulation spinta del settore».

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