L’ Associazione nazionale forense prende le distanze dalla richiesta di stralciare dal disegno di legge sulla concorrenza, all’esame della Camera, la norma che apre le porte degli studi legali al socio di capitale. L’invito al governoè stato messo nero su bianco al termine dell’Assemblea dell’Organismo unitario dell’Avvocatura (si veda il Sole 24 ore di ieri). Una chisura che il segretario dell’Associazione nazionale forense Ester Perifano non condivide, bollandola come un’anacronistica barricata. Per Perifanoè necessario evitare posizioni troppo nettee autoreferenziali: «la semplice richiesta di stralciare la norma, rischia di relegare gli avvocati nelle reatrovie del Paese». Una distinzione l’Anf la fa anche rispetto agli interolocutori. Se l’Oua si augura di riportare la discussione all’interno di Via Arenula, evitando le invasioni di campo del ministero dello Sviluppo economico, l’Anf si dichiara pronta al confronto con tuttii ministeri interessati. L’impegnoè di presentare un progetto da illustrare nel corso delle prossime audizioni parlamentari, con l’augurio che sia utile per arrivare a una norma funzionale ed equilibrata.E la giusta misura per Ester Perifano sta nel fissare ad un terzo la partecipazione del socio di capitale, facendo scattare il semaforo rosso ad un ingresso al 100 per cento. Il controllo totale metterebbea rischio Governance ed autonomia dell’avvocatura.
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