20.01.14 La Repubblica – Guerra aperta avvocati-Cancellieri il ministro: “Una gazzarra indegna”

L’ultimo innesco alla bomba giustizia è di ieri mattina, quando, da Mosca, il ministro Cancellieri ha aggiunto un’altra bordata nei confronti degli avvocati. La risposta forense è arrivata nel primo pomeriggio, dopo alcune ore di riunionea porte chiuse dei presidenti degli ordini intervenuti all’ottava Conferenza nazionale dell’Avvocatura di Castel Capuano: «Toni incompatibili con la funzione ministeriale», e rifiuto di andare all’incontro proposto dal ministro attraverso il sottosegretario Ferri (fischiato giovedì) previsto per il 28 gennaio.
Ormai è guerra aperta. Come l’altra volta, quando, sempre a Napoli, la Guardasigilli aveva bacchettato gli avvocati pur ribadendo la sua disponibilità a incontrarli, stavolta ha ri-gelato l’avvocatura di tutt’Italia con uguale procedura: «Personalmente – ha spiegato alla stampa italiana in Russia – non ho nulla contro di loro, abbiamo un colloquio continuo», ma ha criticato «la gazzarra indegna di un paese civile», spiegando: «Io non sono andata a Napoli perché ero qui, e loro pensano che Napoli sia più importante di Mosca: probabilmente dal loro punto di vista sì, ma dal punto di vista del Paese credo che la presenza del ministro della Giustizia oggi qui sia molto significativa».
Nel documento unitario si replica alla Cancellieri: «Prendiamo atto delle espressioni e dei toni utilizzati per giustificare la sua assenza alla Conferenza. Toni ancora una volta non rispettosi dell’alta funzione che la Costituzione attribuisce alla professione forense».I legali sottolineano che «il ministro ha ritenuto prioritario recarsi invece a Mosca per “l’organizzazione di seminari, visite e partecipazioni a convegni per lo scambio di esperienze nel campo della formazione giuridica e penitenziaria” (fonte Ansa), mentre a Napoli l’avvocatura ha proposto soluzioni concrete e di immediata efficacia per superare le inefficienze della giustizia italiana». Il presidente dell’Ordine napoletano, Francesco Caia, ha definito “irricevibile” l’invito del ministro per il 28 e in questo penultimo giorno di convegno nella Sala dei Busti, il presidente dell’Oua (Organismo unitario dell’avvocatura italiana), Nicola Marino, ha annunciato che è pronto a dimettersi per protesta contro il comportamento della Cancellieri. A questo punto la platea di 800 avvocati lo ha lungamente applaudito.
È indetto quindi uno sciopero per il 18, 19 e 20 febbraio. Confermate le altre forme di protesta contro i punti critici della riforma, come quello sulla geografia giudiziaria e sul provvedimento in discussione in Parlamento che include la motivazione della sentenza a pagamento, la responsabilità solidale dei legali per lite temeraria, cioè in caso di comportamento processuale di una parte connotato da colpa o malafede, e il giudice unico in appello.
Questa parte del pacchetto giustizia viene stigmatizzata anche dal presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa: «Abbiamo avanzato proposte concrete alla politica, il processo civile tra filtri e alti costi è diventato un supplizio e la motivazione a pagamento e la responsabilità solidale per lite temeraria sono inaccettabili». Critica nei confronti dell’astensione l’Associazione nazionale forense «perché – dice il segretario generale Anf, Ester Perifano – un sostegno tout court alle giustizie “private” rischia di offrire ulteriori argomentazioni a chi vuole ridurre il ruolo degli avvocati».

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