20.01.15 Italia Oggi – Arriva l’avvocato specialista

Il nuovo ordinamento forense verso la completa attuazione. Dopo la pubblicazione dei decreti sui parametri per la liquidazione dei compensi e sulle modalità di elezione dei componenti dei consigli degli ordini circondariali forensi, sta per essere licenziato dal ministero della giustizia il regolamento relativo al conseguimento e mantenimento del titolo di avvocato specialista. Ancora, stanno concludendo l’iter di adozione i regolamenti che riguardano le «forme di pubblicità del codice deontologico», le «forme di pubblicità per l’avvio dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione», le «modalità di accertamento dell’effettivo esercizio della professione». Lo ha annunciato, fra le altre cose, lo stesso ministro Andrea Orlando, ieri, durante la relazione alle Camere sull’amministrazione della giustizia nel 2014. Sul tema complessivo della formazione giuridica e dell’accesso alla professione forense, inoltre, il Guardasigilli ha anticipato di aver avviato un confronto con il ministero dell’università e della ricerca e di essere in procinto di trasmettere, per i pareri prescritti, i regolamenti di disciplina delle modalità di svolgimento del tirocinio e per l’accesso alla professione. Orlando ha anche parlato di tutte le azioni messe in campo in materia di giustizia. Vediamole. Giustizia civile. È ancora emergenza. «Abbiamo deciso di partire da qui», ha detto Orlando, «perché nella grave crisi economica in cui ci troviamo, dobbiamo avere l’ambizione di rimuovere tutte quelle ineffi cienze che diventano un ostacolo alla libera iniziativa dei cittadini e delle imprese, quelle contraddizioni e quelle farraginosità che rendono incerti i rapporti tra privati, e più esposti all’arbitrio i soggetti più deboli». Quanto ai numeri, l’analisi dei fascicoli pendenti al 30 giugno 2014, evidenzia un volume di procedimenti pari a 4.898.745, con un calo del 6,7% dei fascicoli aperti alla stessa data dell’anno precedente. Per la prima volta, dal 2009, però, si scende come dato complessivo sotto la soglia dei 5 milioni di cause pendenti. Ma il governo intende andare oltre. E con il disegno di legge delega sull’efficienza del processo civile intende accelerare ulteriormente i tempi. Come? Semplifi cando i riti e dando un ruolo centrale alla prima udienza, potenziando il carattere impugnatorio dell’appello, accelerando i tempi del giudizio in Cassazione mediante un uso più diffuso del rito camerale. Grandi aspettative si nutrono nei confronti del processo civile telematico. Che a partire dal 30 giugno 2014 ha costituito una delle più importanti novità dell’anno passato. «I risultati ottenuti nell’anno in corso sono assolutamente positivi: 1.206.199 i depositi degli avvocati e altri professionisti, con un incremento percentuale rispetto all’anno precedente del 400%; 1.582.199 i depositi dei magistrati nel 2014, di cui oltre 140 mila sono sentenze digitali; signifi cativa riduzione dei tempi per l’emissione dei decreti ingiuntivi, cito il -60% a Roma, il -51% a Catania, il -43% a Milano per portare solo alcuni esempi». Giustizia penale. Sono in fase di predisposizione, in collaborazione col ministero degli interni, norme volte ad attualizzare la vigente disciplina degli strumenti normativi in materia di prevenzione e repressione dei fenomeni terroristici, in particolare quelli di matrice internazionale. «La crescente minaccia del terrorismo internazionale pone, con urgenza, l’obbligo di una verifi ca sull’effi cacia dell’attuale assetto normativo in una prospettiva di un incisivo rafforzamento dei sistemi di prevenzione e di repressione su questo delicatissimo fronte. Tale ricognizione è stata promossa dall’Italia anche in ambito europeo, nell’ambito del semestre di presidenza di turno», ha detto Orlando. «In questo contesto, appare ineludibile introdurre nel nostro ordinamento nuove misure, mirate ad attuare selettivi e più stringenti controlli sui mezzi e i materiali che potrebbero essere impiegati per il compimento di attentati sul territorio nazionale, per agevolare l’applicazione di misure di prevenzione personali nei confronti dei potenziali stranieri combattenti». Passando al tema del carcere, al 31 dicembre 2014 i detenuti presenti negli istituti penitenziari erano 53.623, dato oramai stabilizzato da qualche mese. A dicembre del 2013 erano 62.536, mentre al momento della condanna da parte della Corte europea erano oltre 66 mila e nel corso del 2010 si erano registrate quasi 70 mila presenze. Contemporaneamente sono aumentate le misure alternative alla detenzione sino ad arrivare al 31dicembre 2014 a 31.962.

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