22.07.15 Il Sole 24 Ore – La Cassa forense chiede strada sulle ricongiunzioni

Cassa forense chiede al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, di rivedere le regole sulla ricongiunzione gratuita che escludono la gestione separata Inps. La richiesta, anticipata ieri via mail e firmata dal presidente di Cassa forense, Nunzio Luciano, solleva un problema già segnalato dal presidente dell’Istituto nazionale di previdenza, Tito Boeri, l’8 luglio alla Camera durante la presentazione della relazione annuale sullo stato delle pensioni nel 2014. Boeri in quell’occasione ha proposta una modifica normativa che consenta ai lavoratori di unificare la pensione tra regimi diversi, «compresa la cosiddetta gestione separata, senza oneri aggiuntivi». Questa necessità per la Cassa nasce perché la legge 247/2012 di riforma dell’ordinamento forense ha sancito che all’ente di previdenza degli avvocati devono iscriversi obbligatoriamente anche coloro che dichiarano meno di 10mila euro l’anno: si tratta di circa 50mila avvocati che prima avevano la facoltà di scegliere tra l’ente di categoria e la gestione speciale Inps. L’iscrizione estesa a tutti gli iscritti all’albo degli avvocati, scrive Nunzio Luciano al ministro Poletti «consente di dare prospettive previdenziali più stabili e sicure a migliaia di giovani avvocati…», ma c’è il rischio che la contribuzione versata alla gestione separata «resti silente». Infatti i contributi versati all’Inps, se non sarà consentita la ricongiunzione gratuita, potrebbero restare inutilizzabili. La proposta di Cassa forense è quella di aprire un tavolo tecnico di confronto, sotto l’egida ministeriale, a cui partecipino tutte le gestioni interessate con l’obiettivo di rivedere la normativa vigente in tema di ricongiunzioni dei periodi assicurativi maturati presso diverse gestioni. Va inoltre segnalato che diversi giovani avvocati non iscritti a Cassa forensenon si erano neppure iscritti all’Inpse ora stanno ricevendo gli accertamenti dell’istituto in cui viene chiesto loro di versare il dovuto e relative sanzioni. Per diversi giovani avvocati c’è quindi il rischi non solo di dover versare ora per allora i contributi alla gestione separata, cui va aggiunta una sanzione per ogni anno di ritardo, ma anche di “versarli a fondo perduto”. «Molti ex iscritti Inps stanno ricevendo le cartelle di accertamento ­ racconta Luciano per l’anno 2009 dove la cifra da versare alla gestione separata raddoppiaa causa delle sanzioni e degli interessi», e ancora mancano all’appello gli anni dal 2010 al 2013 . «Noi come Cassa rendiamo possibile la ricongiunzione in uscita, ­conclude Luciano ­. Sarebbe auspicabile che fosse riconosciuta anche in entrata».

I numeri

223.800

Gli iscritti Nell’anno 2014 la Cassa forense registra un vero e proprio boom di iscrizioni, più 46mila ingressi rispetto all’anno precedente, perché accoglie tra le proprie file tutti quegli avvocati iscritti all’Albo che non avevano l’obbligo di iscrizione alla Cassa a causa dei redditi bassi

1,5

miliardi

Le entrate contributive Negli ultimi due anni le entrate contributive di Cassa forense hanno superato il miliardo e mezzo di euro, di questi circa la metà serve al pagamento delle pensioni

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