Una previdenza al passo con la crisi profonda che attraversa il mondo dell’avvocatura. È questa la richiesta che arriva da più parti alla Cassa forense. «L’avvocatura è profondamente cambiata – afferma Ester Perifano, segretario generale dell’Associazione nazionale forense – . Perciò serve che l’assistenza fornita dalla Cassa forense sia in linea con i tempi, coniugando il rigore dei conti con una gamma di interventi a favore delle start up e delle innovazioni tecnologiche ed organizzative dello studio. Oltre a prevedere sostegni per la professione e la famiglia».
La richiesta dell’Anf, dunque è quella di rimettere mano a qualche passaggio del nuovo regolamento. «Nella bozza ci sono dei punti da chiarire – continua Perifano – per esempio il ricorso all’Isee per le prestazioni di sostegno alla famiglia, non deve essere una misura per ridurre l’accesso alle prestazioni assistenziali, ma uno strumento per agevolare gli interventi con più efficienza, equità e tempestività. L’auspicio dell’Anf è che vi sia il più largo coinvolgimento possibile da parte della Cassa nell’affrontare il tema della riforma della assistenza, che mai come oggi riveste un ruolo fondamentale nell’attuale difficile contingenza economico-sociale».
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Isidoro Trovato