Uno staff che opera in stretta collaborazione del magistrato per razionalizzare e accelerare i lavori, dare impulso all’uso delle risorse informatiche e allo sviluppo di tecnologie innovative. Sarà questo l’ufficio del processo, previsto dal decreto Pa varato a giugno: il ministero della Giustizia ne parla sul proprio sito, aprendo una consultazione, al punto 11 della sezione dedicata alla riforma della giustizia. Dei 12 punti in cui si articola il piano di riforma elencati online, sono finora stati dettagliati i primi tre relativi alla giustizia civile, il punto 8 sui reati contro la criminalità economica e l’11. Sono da poco stati inseriti, invece, i dati sull’ufficio del processo, la cui creazione – si legge – «è in linea con le maggiori esperienze europee». In base all’impianto del decreto Pa, dell’ufficio del processo faranno parte magistrati onorari, tirocinanti, personale amministrativo e, per le Corti d’appello, magistrati ausiliari. La struttura svolgerà varie attività: ricerca dottrinale e dei precedenti giurisprudenziali; relazioni; massimazione di sentenze; collaborazione diretta con il magistrato per compiti legati alla preparazione delle udienze; rilevazione dei flussi statistici; controllo della corretta gestione dei registri informatizzati; supporto al processo civile telematico e all’informatizzazione del processo penale.
L’ufficio del processo è già stato sperimentato a Firenze, Milano, Prato, Modena e Bologna. E nei Tribunali di Firenze e Milano è stata anche condotta una rilevazione: a Milano tra il 1° luglio 2011 e il 31 marzo 2012 vi è stato un incremento medio di produttività dei giudici coinvolti intorno al 20 per cento. A Firenze, tra il 2008 al 2012, i giudici affiancati dal tirocinante hanno alzato la produttività (50% di sentenze in più) e c’è stato un abbattimento medio del 23% dei tempi del processo.