24.09.15 Il Sole 24 Ore – Un test su ottomila professionisti per “leggere” il futuro degli studi

Un test su ottomila professionisti per «leggere il futuro degli studi .

Il Rapporto annuale sullo stato dell’avvocatura italiana, commissionato da Cassa Forense al Censis per conoscere più da vicino l’auto­percezione della professione, sarà la base per le politiche di intervento, di sostegno e di promozione dell’attività forense. Il Rapporto, non a caso, aprirà i lavori congressuali questo pomeriggio, una sorta di scenario dentro cui leggere il presente e, soprattutto, il futuro dell’avvocatura italiana. Con un punto di vista bifocale: da un lato quello degli ormai 240 mila professionisti ­ protagonisti di un veloce e radicale cambiamento evolutivo del proprio lavoroe del proprio ruolo sociale ­; dall’altro il punto di vista del mercato e dell’opinione pubblica sui servizi legali, la cui funzione sociale e il cui rango sono peraltro previsti nella Carta Costituzionale. Il dato di partenza dell’indagine è forse il meno sorprendente e riguarda gli effetti della prolungata crisi economica che non hanno aiutato, anzi, la professione forense. Meno inattesa, perchè frutto di una rincorsa iniziata da lontano,è invece l’incidenza femminile nell’albo, considerato che la “quota rosa” è ormai quasi pari a quella “azzurra”. Quanto alla distribuzione geografica degli iscritti , la curva mette in risalto ­ e probabilmente non è che l’epilogo di un andamento anticiclico da tempo consolidato ­ una prevalenza di iscritti al Sud e nelle Isole, pur a fronte di un mercato giocoforza meno capiente in termini demografici e con minore capacità economica. È in questo contesto che, forse più che altrove, la professione funge da ammortizzatore ­ quasi sempre illusorio ­ alla mancanza di alternative professionali. Lo scenario socio­economico, in sostanza, presenta tutti gli indizi di una dinamica che, volenti o nolenti, è di profondo cambiamento, mettendo i protagonisti di fronte a una sfida epocale. Il campione preso a riferimento dal Rapportoè focalizzato su circa 8mila avvocati, stratificati secondo l’area geografica (Nord, Centro, Sud), secondo il genere (maschio e femmina) ed età anagrafica (meno di 40 anni, da 40 a 50 anni, oltre i cinquant’anni) . È stata considerata anche la variabile del reddito e il campione, sotto questo versante, è stato diviso in fasce: sottoi 15 mila euro netti (il 31,8% del campione); fra i 15 mila e i 30 mila euro netti (il 26,7%); fra i 30 milaei 50 mila euro netti (il 15,5% del campione) ; fra i 50 mila e i 70 mila euro netti (il 7,6% del campione) ; fra i 75 mila e i 100 mila netti (il 6% del campione). Una parte del campione (il 7,6%) non ha voluto rispondere a questo quesito. I dati sono ancora comunque provvisori perché i professionisti interpellati avranno tempo per rispondere fino alla metà di ottobre, I parametri su cui è stata svolta l’indagine sono dieci. e vanno dall’assetto organizzativo dell’attività professionale in base all’area geografica, alla specializzazione degli studi secondo la variabile anagrafica (che cosa scelgono e su che cosa lavorano i giovani), tenendo a riferimento il mercato che, per una serie di ragioni, non può più essere ristretto a quello domestico/nazionale. Altro indicatore dell’indagine è la tipologia della clientela ­ dalla persona fisica alle società agli enti privati e pubblici ­ l’utilizzo delle nuove tecnologie negli studi , l’ambito di attività (giudiziale o stragiudiziale), il tema della rappresentanza degli interessi dell’avvocatura da parte di istituzioni e associazioni forensi ­ e in particolare da parte di Cassa Forense­e infine, più alla radice motivazionale, le ragioni per cui si sceglie la professione di avvocato e i temi della formazione.

L’INDAGINE

Il campione L’indagine commissionata da Cassa forense al Censis ha preso a riferimento circa 8mila professionisti stratificati in tre macroaree geografiche, per genere e per fasce d’età e di reddito.
suddivisione del campione in attività giudiziale e stragiudiziale; indicazioni dei principali problemi per l’avvocatura ma anche delle priorità per il futuro;
Circa un terzo del campione guadagna meno di 15mila euro netti su base annua, un quarto tra 15 e 30mila euro, un sesto del campione si posiziona tra i 30 e i 50mila euro, a scendere poi fino al 6% che dichiara tra 75mila e 100 mila euro netti/anno
il tema della rappresentanza degli interessi dell’avvocatura da parte di istituzioni e associazioni forensi e in particolare da parte di Cassa forense;
I campi di indagine Sono dieci i temi e le aree su cui si è svolta l’indagine del Censis:
i motivi per cui oggi si sceglie di far l’avvocato e il tema collegato della formazione;
assetto organizzativo dell’attività professionale in base all’area geografica;
le ricadute sull’occupazione degli effetti della prolungata crisi economica
il mercato di riferimento: questione che consentirà di verificare se la professione di avvocato riuscirà o meno a guadagnare in futuro maggiori spazi nei mercati internazionali a seguito del fenomeno della globalizzazione;
la specializzazione degli studi in base alla variabile anagrafica: i giovani in che cosa sono più specializzati?
tipologia della clientela: dalla persona fisica agli enti privati e non, fino alle aziende;
utilizzo delle nuove tecnologie negli studi : tema rilevante per la promozione dell’attività professionale

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