Entra nel vivo il braccio di ferro tra il ministro della giustizia e gli avvocati. Oggi a Cagliari, infatti, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nei distretti, dove interverrà Anna Maria Cancellieri, saranno presenti tutte le anime della categoria: Cnf, Oua, Cassa forense, presidenti degli ordini e delle associazioni. E in tutte le sedi di Corte d’appello ci saranno iniziative di protesta, che culmineranno nelle tre giornate di astensione (18-20 febbraio) e nella manifestazione di Roma, il 20 febbraio. Ad annunciarlo è il presidente Oua, Nicola Marino, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione. «Domani (oggi, ndr) gli avvocati daranno un’altra prova di unità», afferma, «leggeremo degli interventi di protesta e di proposta, consegneremo un video di denuncia e usciremo dalla sala». «La situazione è gravissima», continua il presidente Oua, citando i dati esposti dall’Osservatorio dell’avvocatura sulla giurisdizione del Cnf, «le entrate da contributo unifi cato a carico dei cittadini sono aumentate enormemente, crescendo del 55% per il primo grado, del 119% in appello e del 182% in Cassazione e i tempi continuano a essere irragionevoli. Se nel 2005 la durata media del processo davanti al tribunale e alla Corte d’appello era di 5,7 anni, nel 2011 si è passati a 7,4 anni. Per essere ancora più chiari, le riforme pasticciate, senza dialogo con gli avvocati, hanno portato a un deterioramento ulteriore del nostro sistema». Secondo Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense, intervenuto alla cerimonia in Cassazione, è necessario invece «superare l’impasse nel segno del reciproco rispetto». Alpa punta l’indice soprattutto sugli «interventi normativi che con ritmo incalzante si sono susseguiti sul processo civile con il solo risultato di complicare i problemi aperti». «Il ministro Cancellieri continua a difendere misure che sono già fallite», commenta invece Ester Perifano, segretario generale Anf, «e a proporne altre destinate al sicuro fallimento. Affermare, poi, che il Governo agisce nell’interesse del cittadino, quando ricorre all’aumento dei costi e alla politica del disincentivo economico è grottesco».
Gabriele Ventura