Per tagliare l’arretrato dei processi civili potrà essere utilizzato il procedimento arbitrale. Le cause inevase saranno riassunte e decise presso arbitri individuati tra gli avvocati iscritti da almeno tre anni all’albo. Saranno però escluse le cause aventi a oggetto diritti del lavoro, previdenza e assistenza sociale.È una delle novità contenute nel decreto legge in materia di giustizia il cui approdo in consiglio dei ministri è previsto per domani. Tra le altre novità contenute nel provvedimento, la disposizione che rende più facile ottenere la separazione o il divorzio, grazie alla convenzione di negoziazione assistita da un avvocato. La convenzione potrà essere conclusa tra coniugi, al fine di raggiungere una soluzione consensuale di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio. Il nuovo strumento non potrà però essere utilizzato nei casi di figli minori e maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti. Giustizia civile a tutto gas, con procedure arbitrali per «potare» l’arretrato e una «corsia preferenziale» per le cause di divorzio, grazie alla negoziazione dell’avvocato. Intanto, nel consiglio dei ministri di domani sbarcherà in una delega complessiva al governo l’intero «corpus» di interventi, anche nel settore penale del ministro Andrea Orlando, mentre è probabile che le norme sulla responsabilità (indiretta) dei magistrati siano approvate separatamente. Sale, fra un susseguirsi di vertici al dicastero di via Arenula fra guardasigilli e forze politiche, l’attesa per l’approdo a palazzo Chigi della riforma della giustizia, che ha l’esigenza di smaltire il carico pendente di dibattimenti in ambito civile (9 milioni, secondo stime dell’inizio dell’anno) anche mediante, si legge in una bozza, la decisione dei coniugi di arrivare alla soluzione consensuale «di cessazione degli effetti civili» dell’unione; se la coppia è d’accordo, l’avvocato è obbligato a trasmettere (in caso di inottemperanza incorrerà in una sanzione amministrativa e pecuniaria da 5.000 a 50.000 euro), entro dieci giorni, all’uffi ciale dello stato civile del comune in cui il matrimonio è stato trascritto copia autenticata dell’intesa. E, così, separazione e divorzio saranno sanciti con maggiore celerità, ma l’accordo non potrà contenere patti di trasferimento patrimoniale. Legali «protagonisti», poi, nell’abbattimento di cause «dinanzi al tribunale, o in grado d’appello pendenti» (non concernenti, però, diritti indisponibili o riguardanti temi del lavoro, previdenza e assistenza sociale), laddove le parti possono chiedere di avviare il procedimento arbitrale: il collegio sarà nominato dopo la trasmissione del fascicolo a opera del giudice al presidente del consiglio dell’ordine del circondario in cui ha sede l’uffi cio giudiziario (la Corte di appello), e ne faranno parte «avvocati iscritti da almeno tre anni all’albo, che non hanno avuto c o n d a n n e disciplinari definitive» e che precedentemente «hanno reso una dichiarazione di disponibilità». Il pacchetto di misure a breve al vaglio dell’esecutivo è, com’è noto, corposo e variegato: una delle indiscrezioni dell’ultima ora anticipa che il testo sulla responsabilità dei magistrati per dolo o grave negligenza (per cui il cittadino potrà rivalersi agendo contro lo stato, non direttamente nei confronti della toga, si veda ItaliaOggi del 21/08/2014) sarà inserito in un ddl di iniziativa governativa, e non nella complessiva delega nella quale, riferisce Walter Verini, capogruppo del Pd in seconda commissione a Montecitorio, «sarà visibile, su vari fronti, il frutto dell’attività parlamentare dei mesi scorsi su diverse materie. Alcuni temi andranno sicuramente approfonditi successivamente», prosegue, «perché, per esempio, sulla pubblicazione delle intercettazioni sarà il dialogo con il mondo dell’informazione a indicare la strada corretta per garantire la tutela della privacy con la necessità di non ledere il diritto di cronaca». Quanto al restyling dei tempi della prescrizione, permangono le divisioni fra i democratici e il Ncd, con il partito di Angelino Alfano che intende limitare il divieto di ricorrere in Cassazione («tutelando il diritto dell’imputato di chiedere un altro grado di giudizio») che, invece, la riforma vuole introdurre, in assenza di vizi di legge; al termine del faccia a faccia con le opposizioni, Fi si dichiara «insoddisfatta», per Nicola Molteni (Lega nord) sulla giustizia civile ci sono solo «pannicelli caldi». Il Pd ritiene, infine, «irrinunciabili» misure rigorose su falso in bilancio e autoriciclaggio: sul reimpiego di denaro di provenienza illecita è in campo il ministero dell’economia per correggere il testo parlamentare finora esaminato, in una chiave più soft per i professionisti e le persone fisiche, chiamati ad applicare le regole sul controllo dei flussi di capitali. Si va verso una minore severità, in caso di omissione di adempimenti che non evidenziano anomalie tali da far scattare le segnalazioni di operazioni sospette.
Riforma giustizia, gli interventi nel civile
DIVORZI Più facile ottenere la separazione o il divorzio, grazie alla convenzione di negoziazione assistita da un avvocato. La convenzione potrà essere «conclusa tra coniugi, al fi ne di raggiungere una soluzione consensuale di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio». Il nuovo strumento non potrà essere utilizzato nei casi di fi gli minori e maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave o economicamente non autosuffi cienti Più facile ottenere la separazione o il divorzio grazie alla conven- ARBITRATO Per tagliare l’arretrato dei processi civili potrà essere utilizzato il procedimento arbitrale. Sono escluse le questioni aventi a oggetto diritti indisponibili, lavoro, previdenza e assistenza sociale. Gli arbitri saranno individuati tra gli avvocati iscritti da almeno tre anni all’albo che non hanno avuto condanne disciplinari defi nitive e che hanno reso una dichiarazione di disponibilità