29.04.14 Italia Oggi Sette – Nomine, premiati gli avvocati

Le nomine nelle società pubbliche premiano gli avvocati. L’infornata di nomine per le società pubbliche, decisa nei giorni scorsi dal governo, ha visto infatti riconoscimenti per numerosi avvocati di fama.A cominciare da Guido Alpa (per il cda di Finmeccanica), da dieci anni presidente del Consiglio nazionale forense, nonché professore di Diritto civile alla Sapienza di Roma. La sua nomina (in realtà si è trattato di designazioni, ma nei fatti le assemblee societarie non sconfesseranno il socio pubblico di riferimento) arriva dopo un periodo di distensione tra lo stesso Cnf e il governo, culminato nelle scorse settimane con l’approvazione dei nuovi parametri forensi. Una regolamentazione voluta per fare chiarezza nei rapporti tra gli avvocati e i clienti, in quanto defi nisce i valori di riferimento per la liquidazione, da parte del giudice, dei compensi dei legali o per il loro calcolo in caso di disaccordo tra le parti. Il decreto ministeriale contenente i nuovi parametri chiarisce alcuni dubbi interpretativi relativi alla normativa precedente, accogliendo buona parte delle richieste avanzate dal Cnf e archiviando il precedente decreto ministeriale in materia (n140/2012), che aveva ridotto in maniera consistente i valori medi. Alcuni osservatori hanno sottolineato la vicinanza tra Alpa e il segretario del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano, anche se a dire il vero la rete di contatti di Alpa è ben più ampia, costruita negli anni non solo grazie al ruolo nel Cnf, ma anche come socio corrispondente della British Academy, membro dell’InterAmerican Bar Association e socio onorario dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere. Un posto nel board di Finmeccanica attende anche Alessandro De Nicola, deputy corporate group leader e membro del gruppo Antitrust di Orrick, senior partner degli uffi ci italiani di Milano e di Roma. Dopo la laurea alla Cattolica di Milano, De Nicola ha conseguito un Phd in Corporate law and economics a Cambridge e attualmente è professore a contratto in Comparative business law e del corso avanzato di Diritto commerciale alla Bocconi. Da anni l’avvocato milanese anima il dibattito liberal-liberista (spesso con duri attacchi alla politica, accusata di avere scarso coraggio sul versante delle privatizzazioni e di insistere sul concetto di Stato-imprenditore) e questo lo porta a collaborare come editorialista sulla carta stampa, nonché a frequenti apparizioni in Tv. Anche nel suo caso, la rete di contatti costruita negli anni è molto ampia, grazie soprattutto alla presidenza della Adam Smith Society. Ma è anche fondatore di Action Aid International, membro del comitato direttivo di Assogestioni, consigliere di amministrazione di Molmed (società di biotecnologie mediche quotata in Borsa), membro degli organismi di vigilanza di diversi operatori fi nanziari come Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Crédit Agricole Vita, Allianz, oltre che di Expo 2015 e Fondazione Teatro alla Scala. Avvocato d’affari e liberista è anche Albero Pera (con De Nicola ha dato vita all’Alleanza liberaldemocratica per l’Italia), dal 2001 socio dello studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners e fondatore del Dipartimento Antitrust. Questa è da sempre la sua materia di riferimento, tanto da essere stato anche segretario generale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato dal 1990 al 2000, consulente per le problematiche antitrust e della concorrenza per due ministri dell’Industria, nonché capo delle ricerche economiche nell’Iri. Pera è stato designato per il board dell’Enel e, data la sua approfondita esperienza in materia di concorrenza e privatizzazioni (temi sui quali ha scritto tre libri), diversi analisti hanno ipotizzato una massiccia campagna di dismissioni da parte dell’ex monopolista elettrico, gravato da una pesante situazione debitoria. Meno noto al grande pubblico è Alberto Bianchi (anche lui verso il cda di Enel), avvocato civilista molto vicino al premier Matteo Renzi, nonché al suo inner circle composto da M aria Elena Boschi, Marco Carrai e Luca Lotti. Tanto da presiedere la Fondazione Open (già Big Bang), che raccoglie fondi per sostenere l’attività politica dell’attuale primo ministro. Non è la prima esperienza in una società pubblica per l’avvocato pistoiese: nel 2006 è stato commissario liquidatore di Efim (Ente Partecipazioni e Finanziamento Industrie Manifatturiere), finanziaria inserita nel sistema delle partecipazioni statali, messa in liquidazione nel 1992 perché sepolta dai debiti. Più vicino ad Alfano è considerato Andrea Gemma (cda dell’Eni), fondatore dello studio tributario Gemma & Partners, che tra le altre cose ha vinto la gara per aggiudicarsi i servizi legali di Expo 2015. Nato a Roma, Gemma è diventato docente di Diritto privato all’Università di Palermo ad appena 32 anni. Nel 2010 è arrivata la nomina dell’allora ministro della Giustizia Alfano come soggetto attuatore giuridico del Piano Carceri. E poco nome una doppia cattedra all’Università di Roma Tre, in Diritto privato e Diritto civile. All’Eni è destinata anche la fi scalista Paola Camagni, managing partner dello studio Camagni e Associati (con sede al centro di Milano), nato poco più di un mese fa con l’uscita da Deloitte della stesa Camagni, insieme a Erika Brambilla e Raffaele Correnti. Nella multinazionale della consulenza e della revisione Camagni era entrata all’inizio degli anni Duemila, scalando tutti i gradi fi no a raggiungere il ruolo di partner nel 2008.

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