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In Italia ci sono più di 550 mila procedimenti pendenti che rischiano di essere coinvolti dalla legge Pinto, ovvero che potrebbero causare richieste di risarcimento per l’irragionevole durata del processo. Tra questi, 369.436 riguardano cause davanti ai tribunali ordinari, 110.033 davanti alle corti d’appello e 75.206 dinanzi la Corte costituzionale. A tracciare il quadro dei procedimenti civili pendenti in Italia è l’Associazione nazionale forense, che ha elaborato i dati del Ministero della giustizia. Ogni trimestre sul sito del Ministero della giustizia vengono pubblicate le statistiche relative al numero dei procedimenti civili pendenti in Italia. Sempre sul sito del Ministero, vengono pubblicate anche le statistiche dei procedimenti civili pendenti suddivise per distretto di Corte d’appello (in questo caso vengono riportati unicamente i numeri relativi al contenzioso davanti ai tribunali ordinari e alle Corti d’appello). Le due classificazioni sono diverse ed una loro analisi incrociata permette di cogliere alcuni aspetti particolari. Al 31/12/2018, il numero di procedimenti civili pendenti dinanzi a tribunali ordinari, ai giudici di pace, ai tribunali per minorenni, alle corti d’appello e alla Corte di cassazione ha raggiunto quota 3 milioni e 443 mila, di cui 2 milioni e 900 mila per l’area Sicid (affari contenzioso, lavoro, famiglia e volontaria giurisdizione) e 527.792 per l’area Siecic (esecuzioni e fallimenti). Sui circa 3 milioni di procedimenti pendenti per l’area Sicid, 1 milione e 567 mila sono dinanzi ai tribunali ordinari. Guardando alle statistiche per distretto, la città con il maggior numero di procedimenti pendenti davanti ai tribunali ordinari è Roma, con 126.710 cause, seguita da Napoli (73.715) e Catania (53.752), Milano (48.278) e Bari (45.581). «Nessuno ha mai spiegato», dichiara il segretario generale Anf Luigi Pansini, «la relazione tra una riforma del codice di rito e il numero di procedimenti pendenti, considerato che tutti sanno che il collo di bottiglia è rappresentato dalle cause pendenti dinanzi alle corti d’appello e alla Corte di cassazione, mentre i giudici di pace e i tribunali ordinari riescono a far fronte alle cause iscritte annualmente. È necessario prima conoscere il reale stato numerico dei procedimenti civili e, solo all’esito, valutare se l’intervento migliorativo debba riguardare le norme processuali o l’aspetto organizzativo degli uffici», conclude Pansini.
I numeri della giustizia lumacaIl monitoraggio trimestrale al 31 dicembre 2018 evidenzia che i procedimenti a rischio Legge Pinto sono: – 369.436 dinanzi ai tribunali ordinari (rispetto ai 1.567.587 totali, desumibili dalla statistiche per distretto) – 110.033 dinanzi alle corti di appello (rispetto ai 269.453 totali, desumibili dalle statistiche per distretto) – 75.206 dinanzi alla corte di cassazione (rispetto ai 111.353 totali indicati sul sito della corte di cassazione).
Fonte: elaborazione Anf su dati del ministero della giustizia
– MICHELE DAMIANI
