31.10.14 Il Sole 24 Ore – Per la difesa d’ufficio fissati cinque anni di esperienza

Cinque anni di esperienza professionale oppure il titolo di specialista. E poi lista centralizzata, stabilità con divieto temporaneo di cancellazione, disciplina puntale della sostituzione. Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato in prima lettura il decreto legislativo che riordina la difesa d’ufficio. Un testo, 5 articoli in tutto, assai atteso dai penalisti, che è stato predisposto su delega affidata al Governo dalla riforma dell’ordinamento forense.
Con il primo articolo si prevede, tra l’altro, che l’elenco dei difensori d’ufficio (ora tenuto presso ciascun consiglio dell’ordine circondariale) sia unificato su base nazionale, attribuendo al Consiglio nazionale forense la competenza su iscrizioni e aggiornamento. Per assicurare un più elevato grado di professionalità, sono previsti criteri più stringenti per l’iscrizione: viene elevata a cinque anni l’esperienza professionale in materia penale e introdotto, in alternativa, il requisito del conseguimento del titolo di specialista in diritto penale, nei termini in corso di definizione con il regolamento sulle specializzazioni in discussione in Parlamento.
Modificato poi l’articolo 29 delle disposizioni di attuazione del Codice di procedura penale con la previsione che è il Consiglio nazionale forense a decidere sulla richiesta di iscrizione, dopo parere del locale Consiglio dell’ordine (cui la domanda va presentata unitamente alla necessaria documentazione) e che, per il mantenimento dell’iscrizione, è necessario presentare documentazione idonea a dimostrare l’effettiva e persistente esperienza nel settore penale. Sempre per garantire stabilità nell’esercizio della funzione è stabilito che il professionista non può chiedere la cancellazione dall’elenco prima di due anni dall’iscrizione.
Per la fase transitoria, si chiarisce che gli avvocati iscritti attualmente agli elenchi tenuti dai Consigli dell’ordine sono automaticamente inseriti nell’elenco nazionale con l’onere di dimostrare, entro un anno dall’entrata in vigore del decreto, il possesso dei requisiti richiesti.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando parla di ««significativo elemento di qualificazione del diritto di difesa». Mentre le Camere penali, in una prima valutazione in attesa del testo finale, sottolineano «che la difesa d’ufficio deve essere riformata con l’unico fine di improntarla a criteri che ne garantiscano la effettività. Con questo obiettivo l’Unione ha lavorato ed elaborato una proposta di riforma unitamente al Cnf. Da sempre evidenziamo, tra le criticità, l’assoluta assenza di garanzie di competenza in materia penale del difensore d’ufficio, la centralità della specializzazione, l’importanza di una formazione seria e di verifiche finalizzate ad accertare il possesso delle specifiche competenze in ambito penale».

 

Giovanni Negri

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