Ancora per un anno patrocini in Cassazione senza fare gli esami

Italia Oggi, di Francesco Cerisano –

Ancora un anno di tempo per diventare cassazionisti. Per essere abilitati a esercitare il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori (Corte di cassazione, Consiglio di stato, Corte conti, Corte costituzionale, Tribunale superiore delle acque pubbliche) basterà aver maturato 12 anni di esercizio della professione entro il 2 febbraio 2017. Dopo questa data bisognerà necessariamente superare un esame o un corso, secondo l’iter disegnato dalla riforma della professione forense (legge n.247/2012). La dead line per maturare il titolo di cassazionista grazie al solo decorso del tempo era scaduta lo scorso 2 febbraio, ma è stata rinviata di un anno grazie a un emendamento al decreto legge Milleproroghe (dl n.210/2015) che ieri è stato approvato in prima lettura dalla camera (con 283 voti a favore, 149 no e 8 astensioni) nel testo uscito dalle commissioni e blindato dal governo con la fiducia. Il decreto passa ora all’esame del senato. Dalle commissioni affari costituzionali e bilancio il dl è uscito significativamente modificato, con importanti proroghe in materia di lavoro come la sospensione anche per il 2016 della tassa sui licenziamenti (si veda ItaliaOggi del 5/2) e il finanziamento del 10% aggiuntivo di integrazione salariale per i lavoratori in contratto di solidarietà (si veda ItaliaOggi del 4/2). Molte novità anche in materia di enti locali. Gli emendamenti approvati in commissione hanno recepito quasi tutte le istanze dell’Anci a cominciare dalla proroga dei contratti a tempo determinato per il personale di città metropolitane e province. Prorogata per il 2016 la possibilità di utilizzare senza vincoli di destinazione i risparmi derivanti dalla rinegoziazione dei mutui. È stata inoltre accolta la richiesta di concedere ai comuni ulteriori sei mesi di tempo per esprimere i propri rappresentanti nell’ambito delle commissioni censuarie locali, anche in considerazione del rinvio dei decreti attuativi della riforma del catasto. Fino al 31 luglio, infine, le stazioni appaltanti potranno continuare a escludere automaticamente le offerte anomale sotto-soglia (1 mln per i lavori e 100 mila euro per forniture e servizi). La moratoria si è resa necessaria in attesa che si completi l’attuazione della legge delega di riforma degli appalti (legge n.11/2016) il cui decreto attuativo dovrebbe approdare il 18 febbraio sul tavolo del consiglio dei ministri.

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