ItaliaOggi – Simona D’Alessio –
Cantiere dell’anno «bianco» (sotto il profilo contributivo) per i lavoratori indipendenti danneggiati dalla pandemia aperto: a confermarlo il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, annunciando che il suo dicastero è all’opera per redigere il «primo decreto attuativo per disciplinare il fondo, istituito in legge di Bilancio, per l’esonero» dei versamenti previdenziali degli autonomi e dei liberi professionisti. E l’agevolazione, che viaggerà nel nuovo decreto ristori, sarà coperta con risorse pari ad «un miliardo e mezzo» di euro, così da ricadere, come riferito dall’Adepp (l’associazione delle 20 Casse pensionistiche ed assistenziali private) sulla «fiscalità generale». È l’esito della riunione convocata ieri mattina dalla titolare del dicastero di via Veneto, nell’ambito del tavolo di confronto previsto dal «Jobs act del lavoro autonomo» (legge 81/2017), cui hanno preso parte, oltre all’organismo degli Enti previdenziali, Confprofessioni, Colap, Confassociazioni, Assoprofessioni e Acta in Rete; l’intenzione ministeriale di non lasciar indietro il segmento dell’occupazione indipendente, funestato dall’avanzata del Covid-19, rivedendo, tra l’altro, il complesso degli ammortizzatori sociali, era stata evidenziata circa un mese fa, quando era stato ventilato l’avvio di sessioni tematiche per affrontare capitoli che vanno «dall’equo compenso alla formazione, fino agli interventi in favore di donne e giovani» (si veda ItaliaOggi del 18 dicembre 2020). Ad essere monitorata, ha spiegato Catalfo, sarà la realizzazione dell’Iscro (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa introdotta dalla manovra economica per l’anno in corso, ndr) per «valutarne un eventuale miglioramento», nonché «un’estensione ai lavoratori autonomi esclusi». Per il presidente dell’Adepp Alberto Oliveti, intanto, il «faccia a faccia» ha fatto segnare un punto a favore delle istanze avanzate dalle Casse: il ministro «ha assicurato che l’esonero contributivo verrà coperto interamente dalla fiscalità generale, anche in considerazione del fatto che il sistema previdenziale» privato, «in Italia, è sottoposto a doppia tassazione (sulle prestazioni erogate e sugli investimenti condotti, ndr), e contribuisce significativamente alle entrate dello Stato. Ogni anno, infatti», ha ricordato, gli Enti pagano 500 milioni di tasse. Le future iniziative per il comparto libero-professionale «previste dal comma 21 della legge di Bilancio», vedranno, poi, la partecipazione dell’Adepp, che concorrerà alla stesura dei decreti attuativi, ha reso noto Oliveti. Gli imminenti ristori, ha riferito, infine, il rappresentante di Confprofessioni Andrea Dili, non dovranno più esser distribuiti «a pioggia», né soggiacere a «criteri iniqui», che (finora) hanno penalizzato più i professionisti iscritti a Ordini e Collegi, che gli associati alla gestione separata dell’Inps