“Chiediamo al Ministro della Giustizia Orlando di intervenire al più presto sul regolamento elettorale forense, in considerazione del pronunciamento del Tar del Lazio che domani, 14 gennaio, si riunirà per decidere sul ricorso da noi presentato, inerente la legittimità del regolamento. E’ quanto mai opportuno evitare il caos , e rimettere mano ad un regolamento che abbiamo contestato fin da subito, facendoci portavoce delle critiche di larga parte dell’avvocatura”.
Lo dichiara Ester Perifano, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense.
“Meravigliano e preoccupano – continua Perifano – gli interventi ad opponendum spiegati da alcuni Ordini e alcune Unioni(pochissimi in verita’) che, in quanto organismi di natura squisitamente e puramente amministrativa, come peraltro da loro espressamente confermato, sono tenuti ad applicare le norme e a valutarne l’applicabilita’ esclusivamente dal punto di vista tecnico, non certamente sotto il profilo della composizione dell’organo. Auspicare che in un Consiglio siedano solo ed esclusivamente i rappresentanti della maggioranza che amministra e non quelli della minoranza che controlla e’, oggettivamente, affermazione assai singolare che, ci auguriamo, sara’ tenuta dal TAR nella giusta considerazione”.
“In questi giorni – aggiunge Perifano – si susseguono le sospensioni delle tornate elettorali da parte dei direttivi degli ordini territoriali in tutta Italia, che temono giustamente di indire delle elezioni con un regolamento che potrebbe, con ogni probabilità, essere dichiarato illegittimo. La strada è stata indicata dalle Commissioni Giustizia del Parlamento, che hanno evidenziato tutte le criticità di un regolamento che mortifica il principio della tutela di genere e infligge un duro colpo al pluralismo che dovrebbe animare le rappresentanze istituzionali degli avvocati”.
“Il ministro Orlando intervenga e proponga al più presto una versione corretta del regolamento che sia un strumento realmente equilibrato per garantire la rappresentanza degli avvocati italiani” – conclude Perifano .