“Le dichiarazioni del Ministro Severino lasciano pochissimo spazio alle speranze degli avvocati: per l’intransigenza del CNF i parametri per i compensi degli avvocati dovranno essere rivisti sulla base della nuova legge di riforma della professione forense. Gli avvocati, dopo il no del Consiglio Nazionale Forense a fare proprio il testo che era stato lungamente discusso con le rappresentanze forensi e sul quale era stato trovato totale condivisione, come proposto dal Ministro Severino per arrivare ad una soluzione rapida, saranno costretti ad attendere l’iter previsto dalla legge, con tutto il tempo che occorrerà e con tutte le conseguenze negative . L’atteggiamento intransigente e formalista del CNF, confermato dalle dichiarazioni del Ministero, si rivolge contro gli avvocati costretti, loro malgrado, a sopportare il primo di una lunga serie di inconvenienti che provocherà la Riforma Forense. ”
Lo dichiara Ester Perifano, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense.
“Questa scelta – continua Perifano – dilata i tempi a dismisura, e peserà molto sull’attività degli avvocati che saranno costretti ad applicare i parametri vigenti che, come tutti noi sappiamo, per alcune attività prevedono compensi irrisori. Oltre al danno, anche la beffa : pur avendo la possibilità di beneficiare in tempi brevissimi di nuovi parametri già concordati, saremo costretti ad attendere almeno sei o otto mesi. E senza alcuna garanzia sul risultato.
“Nel contesto di una situazione economica generale molto preoccupante, è questa una tegola pesante per l’avvocatura. Quando poi si ha la consapevolezza che si tratta di “fuoco amico” l’amarezza è ancora più grande” – conclude Perifano.