“Il traguardo verso una migliore organizzazione della professione di avvocato è finalmente a portata di mano: il via libera in Commissione Industria al Senato all’articolo 41 del Ddl Concorrenza dedicato all’esercizio della professione forense in forma societaria avvicina l’approdo ad una avvocatura al passo coi tempi, ma che al contempo mette al riparo dalle pressioni che alcuni vorrebbero esercitare sull’attività professionale degli avvocati per averne un controllo organico”.
Lo dichiara il segretario generale di ANF Luigi Pansini.
“La disciplina delle società della professione forense – continua Pansini – si armonizza sempre più a quelle delle altre professioni regolamentate, nell’esatta direzione auspicata dall’ANF. La norma prevede che i soci, per almeno due terzi del capitale sociale e dei diritti di voto, devono essere avvocati iscritti all’albo, e che il venire meno di questa condizione costituisce causa di scioglimento della società. L’incarico poi può essere svolto soltanto da soci professionisti in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento della specifica prestazione professionale richiesta dal cliente”.
“Il combinato disposto di queste due previsioni va nella direzione di avere una professione adeguata ad una società in continua evoluzione, mantenendo l’avvocato quale professionista garante dell’interesse del cittadino, non suscettibile di essere indirizzato o addirittura manipolato da interessi più forti. Occorre armonizzare anche gli aspetti previdenziali e fiscali legati alla particolarità delle società tra avvocati e l’auspicio è quello di una condivisione delle proposte avanzate da ANF in sede di audizione rispetto a tutte le problematiche contenute nel DDL concorrenza, anche con riferimento alla possibilità per gli avvocati di autenticare gli atti di trasferimento di immobili ad non uso abitativo.” – conclude Pansini.