DECRETO CURA ITALIA; PANSINI (ANF): È IL MOMENTO DI TUTELARE FASCE PIÙ DEBOLI AVVOCATURA, CASSA FORENSE SAPRÀ INTERVENIRE CON DETERMINAZIONE. SULLA GIUSTIZIA MISURE EMERGENZIALI, MASSIMA ATTENZIONE SU RISCHIO COMPRESSIONE DIRITTI

“Viviamo una situazione di emergenza ed è bene, considerato tale contesto, che il decreto Cura Italia abbia previsto il rinvio fino al 15 aprile 2020 delle udienze civili, penali e amministrative, al fine di contenere la possibilità di diffusione del virus Covid 19.

Ma è giusto che si sappia che nel penale, ad esempio, le nuove disposizioni recano una compressione dei diritti fondamentali costituzionalmente protetti quanto al processo e all’ordinamento penitenziario che può essere accettata solo temporaneamente e per la nota emergenza sanitaria, e che nel civile sono necessarie responsabilità e attenzione nell’interpretazione delle norme introdotte perché l’emergenza non favorisca applicazioni distorte.

Inoltre, sicuramente da considerare ed affrontare sono le ricadute sul piano del lavoro e dell’economia del paese e, di conseguenza, quelle riguardano i professionisti e gli avvocati; l’istituzione di un fondo a carico della fiscalità generale è un segnale di attenzione per i professionisti, ma è Cassa Forense che dovrà e saprà intervenire a sostegno degli avvocati, dopo il primo pacchetto di misure adottato la settimana scorsa dal suo CdA”.

Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini.

“Siamo certi – continua Pansini – della capacità e della volontà di intervento di Cassa Forense; in questo momento deve emergere lo spirito solidaristico del nostro ente di previdenza che dovrà individuare incisive misure di sostegno in favore delle fasce più in difficoltà e più meritevoli di tutela, non dando adito a forme, peraltro insostenibili, di assistenza a pioggia ed indiscriminata. Con una nota di ieri, abbiamo dato la nostra disponibilità al riguardo e indicato possibili soluzioni su cui confrontarsi”.

“Bene la sospensione degli adempimenti fiscali e tributari e la cassa integrazione in deroga per gli studi professionali; serve invece un chiarimento per l’applicazione delle misure a sostegno finanziario in considerazione della parificazione dei professionisti alle PMI  e sulle agevolazioni per i canoni di locazione”, conclude Pansini.

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