“Il Governo mette con le spalle al muro il cittadino che intende rivolgersi alla giustizia per tutelare i propri diritti.
In caso di mancato preventivo pagamento o parziale pagamento del contributo unificato le cause non verranno più iscritte a ruolo mediante rifiuto del cancelliere.
I profili di incostituzionalità di tale norma paiono netti; ancora più netta è la sgradevole sensazione di uno Stato che fa pagare le proprie inefficienze ai cittadini. La lotta all’evasione non si fa impedendo la attività alla stessa sottesa, ma la si fa organizzando un sistema in grado di recuperare tempestivamente i tributi evasi”.
Lo dichiara il Segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Giampaolo Di Marco, in merito all’articolo 192 contenuto nella legge di bilancio in materia di contributo unificato.
“La giustizia è un bene irrinunciabile e universale, come la tutela della salute. Dobbiamo in futuro aspettarci che qualcuno scriva anche una legge che permetta ad un infermiere di non far entrare un paziente in pronto soccorso se non ha preventivamente pagato un ticket?
Rifletta su questo il Governo, e nel frattempo il nostro auspicio è che in sede di discussione parlamentare l’articolo 192 venga drasticamente modificato” – aggiunge Di Marco.