Gli studi chiusi per il Covid-19

ItaliaOggi – I commercialisti chiudono gli studi causa coronavirus. Gli avvocati anche, ma alcuni casi li obbligheranno a vedere i clienti anche durante il prossimo mese. In generale, tutti i professionisti stanno informando la propria utenza della necessità di comunicare tramite mezzi digitali e informatici, di non presentarsi in studio senza appuntamento, di trasmettere la documentazione richiesta tramite mail e di fissare colloqui via Skype. Damiani a pag. 26 I commercialisti chiudono gli studi. Gli avvocati anche, ma alcuni casi li obbligheranno a vedere i clienti anche durante il prossimo mese. In generale, tutti i professionisti stanno informando (o hanno già informato) la propria utenza della necessità di comunicare tramite mezzi digitali e informatici, di non presentarsi in studio senza appuntamento, di trasmettere la documentazione richiesta tramite mail e di fi ssare colloqui via Skype. Sono queste le principali misure che gli studi professionali stanno mettendo in piedi in questi giorni per arginare l’emergenza Coronavirus ed evitare il più possibile contatti e assembramenti di persone. Commercialisti. In attesa delle sospensioni dei versamenti (se ci saranno) i commercialisti stanno iniziando a chiudere i propri studi. Analizzando commenti e informazioni su social e altri mezzi di comunicazione, emerge come la chiusura sia stata progettata in tutti i territori italiani, non solo in Lombardia o Veneto, anche prima dell’estensione delle misure a tutta l’Italia. Fioccano, infatti, commenti di commercialisti leccesi, abruzzesi, campani che avvertono dell’immediata chiusura. Comunque, tutti hanno provveduto a informare la clientela che sospenderanno le visite a studio e quelle a domicilio dai clienti. La reperibilità e garantita, ma i contatti dovranno avvenire da remoto, tramite l’utilizzo di email, cellulari e videochiamate. Oltre a prevedere la chiusura della propria attività, molti studi hanno inviato comunicazioni ai clienti fi nalizzate all’adozione di comportamenti responsabili; alcuni hanno invitato l’utenza che ha attività aperte al pubblico a rivolgersi alle autorità competenti e provvedere a porre in essere tutti i comportamenti necessari per arginare il virus, dal rispetto delle distanze alla chiusura dopo le 18. Avvocati. Per gli studi legali la situazione è un po’ più complessa. Lo stop delle udienze, infatti, è arrivato solo lo scorso venerdì, quindi le prime decisioni sulla continuità degli studi verranno prese in questa settimana. Non tutte le udienze, però, verranno fermate, visto l’urgenza di alcune di esse. Il dl 11 inserisce tra le eccezioni le cause riguardanti minori, alimenti e obbligazioni alimentari, tutele amministrazioni di sostegno, tso, interruzioni volontarie di gravidanza, ordinanze contro abusi familiari ed espulsioni. Questo per quanto riguarda il civile; nel penale, gli avvocati dovranno comunque lavorare nel caso di convalide di arresto o di fermo e nei procedimenti con scadenza della prescrizione nel periodo di sospensione. In questi casi, e in caso di arresto in fl agranza, il legale avrà la necessità di incontrare il proprio cliente e non potrà sospendere l’attività dello studio. In tutti questi casi, quindi, anche durante il periodo di sospensione fi no al 3 aprile previsto dal decreto gli avvocati dovranno andare in studio o, in qualche modo, incontrare la propria clientela. Lo svolgimento dell’udienza avverrà solo in caso di urgenza nelle materie sopraccitate. Resta, però, un’altra eventualità, ovvero se la richiesta di svolgere l’udienza venga direttamente dal difensore o dall’imputato. In questo caso, se rientrante nelle casistiche descritte dal decreto, l’udienza si potrà svolgere anche senza motivi di urgenza

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