Il Ministro Orlando valuta di riaprire il dossier “geografia giudiziaria”

geografia-giudiziaria-e1418228591532-520x245“Si sta valutando la riapertura di un dossier spinoso: quello sulla geografia giudiziaria. La costruzione di specializzazioni è legato anche a questo”. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervenendo al convegno “Investire in Italia. Legalità e certezza delle regole come volano per la competitività” organizzato dai deputati Pd. Parlando di alcune delle prossime misure, il guardasigilli ha spiegato che “nei prossimi sei mesi sposteremo 2000 persone dalle Province alle cancellerie, e i primi 500 saranno negli uffici nel corso di dicembre. Inoltre investiremo 150 milioni per l’informatizzazione”. “Dobbiamo riflettere – ha aggiunto Orlando – su come legare la carriera di un magistrato all’andamento degli uffici. Abbiamo raccolto dati sui tempi dei processi e sul contributo dei diversi tribunali civili: è emerso che degli ultimi 10 tribunali con le performance peggiori, 9 sono tribunali a pieno organico mentre tra quelli nelle prime posizioni ci sono tribunali che hanno vuoti d’organico del 30%. Questo è dovuto anche al fatto che in alcune sedi c’è stata una totale disattenzione alla dimensione organizzativa”.

E ancora: “Dobbiamo costruire una giurisdizione fondata sulla specializzazione e trovare un punto di equilibrio tra specializzazione e potere diffuso. A fronte di un bazooka senza porto d’armi che mettiamo nelle mani della magistratura, specie quella inquirente – ha aggiunto il ministro – dobbiamo riflettere sul fatto che tutte le procure possano usare strumenti potentissimi, per esempio quelli presenti nella riforma sui reati ambientali, o non serva invece una specializzazione: forse, in quest’ambito, si può pensare a una distrettualizzazione”. Orlando ha ripercorso alcuni passaggi essenziali della riforma della giustizia portata avanti anche con “fortissime difficoltà – ha ammesso -. Non è un mistero che noi e Ncd avevamo programmi molto diversi sulla giustizia. C’è stato sempre un sforzo di mediazione” e “ora se mettiamo in fila i risultati si intravede un sistema”. Tra gli ambiti su cui sarà necessario intervenire prossimamente, Orlando ha indicato una “nuova disciplina delle lobby: serve una normativa – ha detto – che tuteli la democrazia dal mercato”.

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