Il processo civile telematico finisce nel mirino dell’Antitrust

La Stampa, di Marco Menduni –

È un processo a finire sotto inchiesta: il processo civile telematico, la svolta che ha sostituito carte, documenti e polverosi faldoni che ingombravano le scrivanie dei giudici con i file trasmessi dai computer. L’accusa: abuso di posizione dominante. Nel mondo della concorrenza significa approfittare della propria supremazia, blindare il podio, impedire agli avversari non solo di vincere, ma anche di gareggiare. Proprio il Garante della concorrenza ha aperto un’inchiesta su una società, Net Service, per accertare se abbia violato o meno le norme antitrust. Accertamento già partito, con i i funzionari del Garante che hanno eseguito una serie di ispezioni nella sede bolognese della Spa, insieme ai finanzieri del nucleo speciale antitrust. Net Service ha realizzato, per conto del ministero della Giustizia, la piattaforma per il funzionamento del processo civile telematico. Ma, spiega il provvedimento firmato dal Garante Giovanni Pitruzzella, «gli elementi acquisiti sembrano palesare delle condotte di Net Service ostruzionistiche e discriminatorie». La vicenda si intreccia strettamente con il processo telematico e, spiega ancora il Garante, l’inchiesta è partita «per accertare condotte abusive che avrebbero riguardato l’intera filiera dei sistemi informatici per i servizi della funzione giudiziaria». Che cosa è accaduto? Net Service ha regolarmente vinto, sin dagli albori della riforma, tre gare: nel 2001, nel 2002 e nel 2007. Ma, spiega ancora l’Authority, il suo incarico era solo quello di realizzare il nuovo sistema. Cosa del tutto diversa dai software che hanno permesso al processo telematico di evolvere e raggiungere tutti gli operatori di giustizia, dai giudici ai cancellieri, agli avvocati e altri professionisti. Una partita tutta diversa, che doveva essere affidata alla concorrenza. Invece Net Service, forte della conoscenza del sistema che ha realizzato, è sempre in anticipo sulle mosse degli avversari. Insomma: se un avvocato consulta il sito dell’Ordine per sapere come depositare un atto telematico, si vede proporre come unica soluzione la “Console Avvocato” di Net Service. «Appare sottinteso – scrive il Garante – che il software di Net Service sia l’unico disponibile sul mercato». Quanto vale questa partita? Nel 2014 il giro di affari della vendita di software e servizi legati al processo telematico è stimato intorno ai 20 milioni di euro. Un business ghiotto che ha scatenato la reazione, con l’esposto del 2 ottobre 2015 che ha dato il via all’accertamento, dell’Associazione italiana sviluppatori e consulenti gestionali, alla quale aderisce un gruppo di aziende che producono software. Che cos’è Net Service? Una società nata nel 1997. Obiettivo: realizzare sistemi informatici per la gestione di organizzazioni complesse. Gianluca Ortolani e Daniele Franceschi, due studenti di ingegneria, aiutano una ditta di Forlì a dotarsi di un sistema di posta elettronica. È il debutto di una società con 60 dipendenti e quattro sedi. Nel luglio 2004 entra nel gruppo Datamat, con il quale aveva collaborato per la crisi del Millennium Bug, e nel 2006 in Finmeccanica. È in questo periodo che si specializza nei sistemi del settore Giustizia. Nell’aprile 2014 torna a essere indipendente e si trasforma in Spa. Il fatturato 2013 è 4.455.369 euro

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