ItaliaOggi – Michele Damiani – Anas cerca avvocati. Ma li preferisce con incarichi elettivi e non accetterà professionisti con meno di 15 anni di iscrizione all’ordine. È quanto prevede il bando, pubblicato lo scorso 27 luglio dalla società controllata da Ferrovie dello stato, fi nalizzato alla costituzione di un elenco di avvocati dedicato alla tutela legale dei dipendenti e dei dirigenti Anas, in servizio e non. Il bando elenca una serie di requisiti per poter iscriversi all’elenco. Tra quelli obbligatori prevista l’iscrizione all’Ordine da almeno 15 anni. Tra quelli preferenziali, invece, fi gura il possesso di incarichi elettivi «come membro o presidente di organismo forensi quali Consigli dell’ordine, Consigli di disciplina e Consiglio nazionale forense». La previsione di questo requisito ha sollevato molte polemiche tra gli stessi organismi dell’avvocatura. Il Cnf ha inviato una lettera all’Anas chiedendo l’eliminazione del bando, «sia perché le capacità professionali del singolo avvocato prescindono certamente dall’appartenenza a uno degli organismi, sia perché risulta assolutamente inopportuno che detta appartenenza possa costituire veicolo privilegiato per l’acquisizione di incarichi». Più duro il commento dell’Aiga, l’Associazione italiana giovani avvocati, che ha chiesto l’immediata revoca dell’avviso, defi nito dal presidente Vermiglio «imbarazzante, anzi inqualifi cabile. È intollerabile che bandi e avvisi per l’affi damento di servizi legali siano licenziati in spregio alle disposizioni di legge e alle linee guida in materia, con il chiaro intento di penalizzare i giovani professionisti». L’Organismo congressuale forense, oltre a chiedere il ritiro del bando per i requisiti in commento, discute anche l’istituzione dell’elenco perché «viola la libertà di scelta del difensore e le modalità di accesso alla giurisdizione da parte dei dipendenti». Il sindacato Movimento forense, infi ne, ha diffuso una nota in cui annuncia che tutti i consiglieri degli ordini e distrettuali di appartenenti a Movimento forense non parteciperanno al bando Anas perché «la scelta di porsi al servizio dei colleghi non può essere trasformata in un’occasione di lucro, nemmeno ove ciò sia frutto dell’iniziativa di terzi».