Le Casse dettano l’accesso al cumulo

Il Sole 24 Ore – 

Il quadro delle regole per il cumulo pensionistico nelle Casse professionaliè pronto: di fatto tutti gli enti previdenziali autonomi hanno messo a punto le istruzioniei criteri di calcolo del proprio spezzone di pensione maturato in cumulo con Inps o altre gestioni. Ma per cominciare a pagare le prime pensioni mancano diversi tasselli. Nel fissare i criteri di calcolo ogni Cassa siè mossa in autonomia ­ naturalmente anche in base alle proprie esigenze di bilancio ­ dando vita a un sistema abbastanza eterogeneo. Così, ad esempio, gli avvocati che non arrivano ai 34 anni di anzianità presso la Cassa forense potranno “cumulare” con altri spezzoni contributivi ma la quota della Cassa sarà valorizzata con il contributivo; doppio binario invece per i consulenti del lavoro che se hanno versamenti nei periodi 1972­2012, manterranno in cumulo anche il metodo di calcolo in misura fissa previsto per le pensioni ordinarie. Anche i notai usufruiranno per il proprio spezzone del calcolo in quota fissa (pari a 5.215 euro lorde in funzione dell’anzianità di servizio). Mentre per ingegneri e architetti è stata varata una delibera (appena approvata anche dal ministero del Lavoro) che prevede un regime tutto contributivo per chi non riesce a raggiungere i 33 anni di anzianità Inarcassa con i quali matura anche il diritto autonomo alla pensione. Ancora in attesa invecei commercialisti: la delibera della Cnapdc è stata varata a novembre, ma si conoscerà nei dettagli solo una volta approvata dai ministeri vigilanti. In assenza di un diritto autonomo, verosimilmente, anche questa Cassa potrebbe appoggiarsi su un calcolo contributivo. Sul cumulo, dunque, le Casse si sono mosse in modo diversificato, con il risultato che potrebbero esserci persone con carriere professionali simili che avranno però percorsi diversi di pensionamento. Non è certo una novità per il variegato mondo degli enti previdenziali autonomi, in cui ognuno già autoregola­ menta l’accesso alle prestazioni previdenziali, ma certo il cumulo ha introdotto un ulteriore elemento di differenziazione. Previsto per la prima volta dalla legge di bilancio per il 2017 che ha esteso alle Casse professionali a partire dallo scorso anno la sommatoria gratuita di versamenti contributivi in più gestioni per ottenere la pensione di vecchiaia ordinaria o anticipata, lo strumento non è ancora operativo. Dopo la presentazione della convenzione­quadro Inps ed Adepp (si veda il Sole 24 ore del 21 febbraio) ora manca un ulteriore tassello. «Abbiamo mandato all’Inps il testo della convenzione che le nostre Casse sono prontea firmare in modo bilaterale» spiega il presidente Adepp, Alberto Oliveti. La firma però non è ancora arrivata. Da testare anche la piattaforma informatica grazie alla quale Inps e Casse dialogheranno per gestire queste pensioni, che saranno liquidate a formazione progressiva, ovvero in tempi diversi man mano che l’interessato matura il requisito previsto dall’Inps o dalla Cassa. Di fatto, quindi,a più di un anno di distanza dall’avvio, le domande già pervenute restano bloccate. In realtà di professionisti in attesa per ora ce ne sono pochi: una trentina i commercialisti che si sono già fatti avanti, 225 ragionieri, 200 tra architettie ingegneri di Inarcassa, 80 farmacisti (ma solo 58 domande sono accoglibili), 150 tra medici e dentisti di Enpam e un centinaio di consulenti del lavoro. Questi ultimi peraltro a fronte di una platea potenziale vastissima: Enpacl ha calcolato che oltre 18mila consulenti (il 67% degli iscritti) ha una doppia contribuzione per periodi medi di sette anni. Sul fronte opposto la Cassa del notariato che, anche per la natura particolare di questa professione, non ha ancora ricevuto neanche una domanda di cumulo. In tuttii casii numeri sono per ora molto lontani dalla platea potenziale: secondo le stime appena aggiornate dall’Inps, questo strumento potrebbe negli anni riguardare oltre 700mila lavoratori, tra dipendenti e autonomi.A frenare, probabilmente, finora oltre alle difficoltà tecniche, potrebbe essere stata proprio l’attesa per avere chiari tutti gli elementi di scelta. E ancora sul tappeto qualche nodo resta. In termini di convenienza, poi, ogni posizione fa storia a sé. Ma per gli iscritti alle Casse non sempre il cumulo è la strada più vantaggiosa: in molti enti infatti sopravvivono anche varie possibilità di pensionamento anticipato già di per sé “competitive” (si veda la scheda a fianco): il ritiro è possibile a 62 anni per medici e veterinari (seppur con abbattimenti) e a 61 per i commercialisti. Il primo posto però spetta ai consulenti del lavoro, ai quali bastano 60 anni e, fino al 2020, 39 di contribuzione.

L’ANTICIPAZIONE

Il rischio del cumulo sui conti delle Casse La platea potenzialeè di oltre 400mila professionisti ro, fanno sapere della Cassa, che include molte persone che, graziea carriere più lineari, hanno già maturatoi requisiti per andare in pensione secondo le regole della Cassae sono quindi poco interessati al cumulo. Nessuna manovra (almeno per ora) anche per Cipag (geometri): «In basea una stima di massima, suscettibile di variazioni, prevediamo un incremento dell’onere previdenziale di circa 200mila euro annui che, per ora, non rende necessarie misure di riequilibrio» rassicura il presidente Diego Buono. Nessun problema, invece, per le Casse giovani, nate da vent’annie basate sul solo sistema contributivo. Anzi in alcuni casi (periti industriali, biologie infermieri) il cumulo con Inps potrebbe posticiparei pagamenti, che scatterebbero coni requisiti più elevati dell’ente pubblico. I prossimi passaggi Inarcassae Cassa forense hanno già varato le delibere. SpiegaGiuseppeSantoro,presidente della Cassa di architettie ingegneri: «L’uscita della circolareInpscihafinalmente consentito di definire requisiti e metodo di calcolo». L’Enpav (la cassa dei veterinari) ha varato la propria deliberaafinesettembre,mentre l’Enpaf (farmacisti) lo farà questa settimana. In entrambii casi la possibilità di avere posizioni contributive parallele farà sì che La prima ricognizione Le prime stime del Sole 24 Ore a fine ottobre scorso davano una platea di oltre 400mila professionisti interessati in via potenziale al cumulo. Ai questi si devono aggiungerei cosiddetti «silenti», ovvero coloro che hanno smesso di versareo che hanno spezzoni veramente piccoli. In questo modo si arriverebbea oltre 650mila posizioni interessate. Per l’Inps il numero totale di lavoratori nelle varie gestioni supera le 700mila unità. Il confronto Cassa per cassa i requisiti per la pensione di vecchiaia, di vecchiaia anticipata e per il cumulo

Casse – Inps – Requisiti al 1° gennaio 2019 Non è previsto È previsto AVVOCATI Cassa forense NOTAI Cassa notariato COMMERCIALISTI Cnapdc CONSULENTI DEL LAVORO Enpacl RAGIONIERI Cnpr INGEGNERI E ARCHITETTI Inarcassa GEOMETRI Cipag MEDICI Enpam FARMACISTI Enpaf VETERINARI Enpav Vecchiaia anticipata E 65 ANNI 2 67 ANNI 61 ANNI 60 ANNI 63 ANNI E 4 MESI 63 ANNI 9 67 ANNI 62 ANNI 62 ANNI a E 1 c A 34 ANNI 3 30 ANNI 4 38 ANNI 39 ANNI 20 ANNI 33 ANNI 6 35 ANNI 10 35 ANNI 14 35 ANNI Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore del lunedì su dati delle Casse Vecchiaia E 69 ANNI 75 ANNI 5 68 ANNI 68 ANNI 7 7 68 ANNI 8 66 ANNI 70 ANNI 68 ANNI 68 ANNI E 9 MESI 68 ANNI A c 34 ANNI 3 20 ANNI 5 33 ANNI 6 5 ANNI 40 ANNI 33 ANNI 35 ANNI 11 5 ANNI 12 30 ANNI 35 ANNI E 69 ANNI 75 ANNI 5 68 ANNI 68 ANNI 7 68 ANNI 8 66 ANNI 70 ANNI 68 ANNI 68 ANNI E 9 MESI 68 ANNI Vecchiaia in cumulo A c 34 ANNI 3 20 ANNI 5 33 ANNI 5 ANNI 7 40 ANNI 33 ANNI 35 ANNI 5 ANNI 13 30 ANNI 35 ANNI C Retributivo con anzianità cassa forense da 34 anni; contributivo al di sotto Quota fissa di 5.215 euro In attesa di approvazione Dal 1972 al 2012 in misura fissa, dal 2012 contributivo Calcolo misto: retributivo fino al 2003 Contributivo fino a 33 anni di anzianità Inarcassa; contributivo pro rata (misto) con anzianità Inarcassa da 33 anni Retributivo con 35 anni di contributi Cipag; se inferiore contributivo Indiretto a valorizzazione A prestazione definita Retributivo 1 – Niente abbattimenti con 40 anni di contribuzione; 2 – Anche anticipata a 58 anni e 35 di esercizio; 3 – Anni di esercizio; 4 – Senza limiti di età con 40 anni di contributi; 5 – Iscritti ante 2004; 6 – Per la vecchiaia a una età inferiore a 70 anni occorre aver maturato una pensione almeno pari a 5 volte il contributo soggettivo minimo in vigore nell’anno in cui matura il diritto; 7 – A regime; 8 – Dal 2019 requisito da adeguare alla speranza di vita; 9 – Anche anzianità con 60 anni e 39 di contribuzione e abbattimenti; 10 – Oltre a 30 anni dalla laurea. Con 42 anni nessun limite di età; 11 – Al di sotto restituzione dei contributi; 12 – Richiesti anche 20 anni di attività professionale a regime; 13 – Richiesti anche un numero minimo di anni di attività professionale; 14 – Senza abbattimenti con 40 anni

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