Le Casse investono nella rigenerazione urbana

ItaliaOggi – 

Una rigenerazione urbana «etica», nutrita dagli Enti previdenziali degli avvocati (Cassa forense), dei dottori commercialisti (Cnpadc) e degli ingegneri e degli architetti (Inarcassa) con 400 milioni di euro, all’interno di un fondo, «Coima city impact fund», con obiettivi Esg (acronimo che sta per «Environmental, social, governance», e indica i versanti ambientali, sociali e di «buon governo»), che si pone come obiettivo «un tasso di rendimento superiore al 10% nella fase di sviluppo» e un dividendo stabilizzato oltre il 5%, quando si andrà a reddito. È l’iniziativa illustrata ieri, a Milano, che mira a concentrarsi prevalentemente nei settori della residenza e del turismo, ideando una riorganizzazione delle aree abitabili (inizialmente, si guarda a Roma e a Milano), che includa tanto una più diffusa digitalizzazione, quanto una visione maggiormente effi ciente del sistema dei trasporti e delle infrastrutture, nonché degli spazi pubblici; per il fondatore ed amministratore delegato di Coima Manfredi Catella, il piano, condotto insieme a grandi investitori, pubblici e privati, tra i quali, appunto, i «pianeti» della galassia della previdenza dei professionisti, favorirà lo sviluppo dell’economia reale. Finora, come premesso, son tre gli Enti coinvolti, eppure il presidente della Cnpadc Walter Anedda si dice sicuro che la quota degli interessati, fra i suoi colleghi, crescerà, perché «perseguiamo obiettivi di lungo periodo», ma sempre «privilegiando l’interesse collettivo»; il numero uno dell’Associazione delle Casse (Adepp) Alberto Oliveti intravede nel Covid-19, in prospettiva, un «acceleratore d’impresa» per superare le arretratezze (tecnologiche e burocratiche) dell’Italia. Chiamati ad amministrare il risparmio degli iscritti, in vista dell’erogazione delle pensioni, s’inserisce il vertice della Cassa forense Nunzio Luciano, gli investimenti degli Enti devono esser redditizi, però col fondo di rigenerazione urbana il Paese stesso ne trarrà vantaggi. Inarcassa, infi ne, forte di un portafoglio già molto «sostenibile» (472 milioni in titoli Esg su oltre 11 miliardi di patrimonio, si veda ItaliaOggi del 15 ottobre 2019), spera, dichiara il presidente Giuseppe Santoro, si tracci «un sentiero importante. In tutte le grandi città».

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